A LECCO E’ DEFLAZIONE:
PREZZI AL CONSUMO -0,1%,
IN UN MESE -0,8

mercatoLECCO – Ancora un altro mese di inflazione locale con segno meno (variazione negativa per sette mesi consecutivi), anche se prossima allo zero e stabile dopo il recupero del mese scorso. Il valore di Lecco è leggermente superiore a quello medio nazionale (-0,2%) che, tuttavia, registra solo per la seconda volta la variazione negativa.

Il dato mensile, (quello rispetto al mese di agosto 2014) registra una variazione negativa di quasi un punto percentuale (-0,8%); prima forte contrazione a livello mensile dell’anno 2014, lo stesso valore era stato registrato anche nel settembre 2013, ma allora il dato annuale non si era ancora mosso in territorio negativo. La variazione congiunturale a livello nazionale risulta molto più contenuta, seppur negativa (-0,4%).

L’indice dei prezzi locale (base 2010=100) si attesta a 106,1; quello nazionale a 107,3; il differenziale tra i due indici si attesta a 1,2,

Il confronto a livello regionale, solo con le città che fanno anticipazione e di cui si conoscono già i valori provvisori, evidenzia una variazione annuale negativa più consistente per tutte le altre città ad eccezione di Brescia che si muove in territorio leggermente positivo (+0,1%).

E’ Varese che registra la variazione più bassa (-1,3%), seguita da Milano e Cremona (rispettivamente -0,9% e -0,6%) e da Bergamo e Como con valore entrambe di  – 3 decimi di punto.

Il contesto delle variazioni mensili mostra quasi tutte la città lombarde con variazioni di segno meno e prossime a quelle locali (Cremona -0,8%; Bergamo Brescia e Varese -0,7%; Como -0,6%.  Solo Milano registra una variazione di segno più (+0,2%).

La classifica nazionale delle variazioni annuali (variazione tendenziale) colloca Lecco in 22-esima posizione, insieme a Ancona, Padova e Rovigo. Al primo posto c’è Varese;  solo 11 città hanno registrato inflazione superiore allo zero, e tra queste solo Aosta e Bolzano superiore al mezzo punto percentuale.

Il confronto con le variazioni congiunturali evidenzia la terza posizione di Lecco, preceduta da Rimini (-1,7%); Grosseto (-1,5%) e Verona (-0,9%). Tutte le città che fanno anticipazione prezzi hanno registrato valori con segno meno, ad eccezione di Firenze e Milano (+0,1% e +0,2% rispettivamente).
Di seguito riportiamo un breve commento sulle variazioni degli indici dei prezzi al consumo, registrate nel territorio locale, con riferimento al mese di settembre 2014.

Questi i prodotti, a rilevazione locale e non centralizzata, che hanno avuto le peggiori variazioni e quelli che hanno registrato, invece, le migliori diminuzioni di prezzo rispetto al mese precedente:

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In dettaglio, l’analisi per capitoli suggerisce le seguenti considerazioni (in parentesi sono indicate la variazione congiunturale e la variazione tendenziale dell’indice dell’intera divisione di spesa):

– Alimentari e bevande analcoliche (-0,2%,+0,2%). Già terminata l’inversione di rotta della variazione mensile che nel mese di riferimento torna ad essere di segno meno (-0,2%); prossima alla stabilità anche la variazione annuale che si muove solo leggermente in territorio positivo (+0,2%). L’indice della divisione in esame si riporta a quota 108,2; quello nazionale invece raggiunge quota 107,1 e il differenziale si riduce di quasi mezzo punto percentuale attestandosi ad 1,1.

La classe “pane e cereali” presenta ancora una variazione positiva (+ 0,3%), e l’aumento complessivo da inizio anno risulta pari a poco meno di mezzo punto percentuale. All’interno della stessa particolare rilevanza assume l’aumento del riso che combinato a quello dei mesi scorsi porta l’indice ad attestarsi a 104,5. Aumento dei cereali (sia per colazione che biologici), ma mentre i primi sono pressochè stabili rispetto al periodo base i secondo hanno registrato una crescita complessiva di oltre 5 punti.  Intenso l’aumento di fette biscottate e biscotti frollini, che recuperano precedenti cali di prezzo. In diminuzione merenda preconfezionata, biscotti prima infanzia e pasta ripiena.

Fortissima contrazione della classe “carni” (-1,4%), che riprende, dopo l’interruzione del periodo estivo, la tendenza al ribasso. Diminuisce di quasi 6 punti la carne fresca di suino (sia con osso che senza osso) e l’indice di entrambi i prodotti è inferiore a quello di dicembre 2013 (mese base). Diminuzione per petto di pollo e petto di tacchino (il secondo diminuito in maniera consistente anche nei mesi precedenti), diminuzione di carne fresca di bovino adulto (sia di secondo taglio che trita). Unico prodotto con variazione di segno più è il coniglio fresco, ma sta solo recuperando la fortissima diminuzione dei mesi precedenti (indice di prodotto a quota 82).

Prosegue la serie di variazioni negative dell’indice della classe “latte, formaggi e uova” (-0,2%),  con questo ultimo valore l’indice si attesta a 99,9 e pertanto risulta pari a quello base. Nel mese di settembre non sono molti i prodotti che registrano variazioni di prezzo, ma tra questi spiccano le sottilette che con 7 punti in più recuperano la forte diminuzione dei mesi precedenti e il prezzo si attesta a quello del dicembre scorso.

Leggera variazione di segno più per “olii e grassi” (+0,1%). Aumenta il prezzo dell’olio di oliva. Stabili tutti gli altri prodotti.

Ancora una variazione negativa di tre decimi di punto per l’indice della classe “zucchero e confetture, cioccolato e dolciumi”. Si intensifica la contrazione del prezzo dello zucchero la cui variazione negativa dell’1,2% combinata a quella registrata nel corso dell’anno porta l’indice ad attestarsi a quota 88, pertanto 12 punti in meno rispetto a quello base. Riduzione di prezzo per la confettura di frutta (-2,2%) e aumento per il miele il cui indice si porta a 105.

La classe “caffè, te’ e cacao” segna una  variazione di segno più (+0,2%) dopo la contrazione del mese scorso. Leggero recupero del caffè tostato  diminuito in maniera consistente nei mesi precedenti e il cui indice si trova ancora sotto al livello base di 5 punti.

Dopo il parziale recupero del prezzo della “Frutta” registrato nel mese di agosto, nel mese di riferimento l’indice di prezzo del comparto torna a diminuire e si attesta a 86 (14 punti in meno rispetto a quello base) con una variazione negativa rispetto al mese precedente di 3,3 punti. L’indice della classe si porta a 89, più di dieci punti in meno rispetto a quello di dicembre 2013. Da segnalare la forte variazione di segno + per i limoni (prodotti non stagionali, ma rilevati tutto l’anno). L’aumento registrato cumulato a quello già evidenziato nei mesi scorsi porta l’indice di prodotto a quota 152 e pertanto il prodotto osta in media 1 volta e mezza quanto costava a dicembre 2013. Anche i meoni segnano una variazione abbastanza forte del prezzo(+20%), ma l’indice di prezzo è comunque inferiore a quello base e la variazione è solo un recupero delle precedenti diminuzioni. Variazione di segno meno per pere e mele (i cui prezzo sono inferiori a quelli base per 15 punti circa. I “Vegetali” registrano un aumento di quasi 5 punti e recuperano parzialmente la diminuzione registrata nel corso del 2014. Circa 30 prodotti rilevati evidenziano variazioni di segno più, solo 5 registrano invece variazioni di segno meno. Pochi i prodotti stabili.

L’indice della classe “prodotti ittici” evidenzia una diminuzione di prezzo di due decimi di punto. Aumentano i crostacei freschi, stabilità per gli altri prodotti.

Si ridimensiona ulteriormente l’aumento del mese di luglio della classe “Acque minerali, bevande analcoliche” (-0,1%), il cui indice si riporta a quota 103,6. Contrazione dell’aranciata (-1,6%), insignificante rispetto all’aumento registrato nel corso del 2014 pari al  20%.

La classe “Prodotti alimentari n.c.a.” registra una leggera contrazione di 1 decimo di punto. Riduzione di due punti e mezzo per i sughi pronti. L’indice è prossimo a quello base perchè le variazioni intercorse nei mesi precedenti sono state di segno alterno e comunque minime.

– Bevande alcoliche e tabacchi (+0,1%;+0,5%). Gli “alcolici” segnano una variazione in aumento di un decimo di punto da imputare all’aumento del whisky. I “vini” aumentano invece di 0,5 punti (il vino da tavola aumenta; quello di qualità diminuisce e lo spumante resta stabile); le “birre” registrano una contrazione dello 0,2% (segno più per quella estera; segno meno per quella nazionale).  I “tabacchi” sono stabili.

 

Abbigliamento e calzature (-0,3%; +1,8%). Contrazione per la divisione in esame, che invece a livello tendenziale registra una variazione di quasi due punti. Diminuzione per gli “indumenti” e per le “scarpe ed altre calzature”, variazione di segno più per i “servizi di lavanderia, riparazione e noleggio abiti”.

 

– Abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+0,9%; -4,1%). Divisione interessata all’aumento delle spese condominiali (+6,7%),  le stesse avevano già registrato un aumento nel mese di agosto, ma non raggiungono comunque il livello base tanto che l’indice risulta inferiore di 7 punti. Riduzione di prezzo per gas e per gasolio da riscaldamento. Nella classe dei “”prodotti per la riparazione e la manutenzione della casa” si segnala l’aumento della rubinetteria già in aumento nei primi mesi dell’anno. La variazione annuale dell’intera divisione risulta abbastanza consistente e si attesta a 4 punti.

 

– Mobili, articoli di arredamento, servizi per la casa (+0,1%; +1,2%).  Leggera variazione in aumento della divisione. Stabilità di rezzo per i prodotti della classe “Mobili e arredi”; segno più per “Articoli tessili per la casa” (+1%) all’interno della classe aumentano: piumino da letto; tovaglia e tessuti per la casa; per la classe “Grandi apparecchi domestici elettrici e non” (+0,4%) dove si evidenzia l’aumento dell’aspirapolvere; aumento anche per il comparto Piccoli utensili e accessori vari(+0,9%) interessato dall’aumento della lampadina a risparmio energetico e di  “Riparazione di apparecchi per la casa” (+1,8%).  La classe “Cristalleria, stoviglie e utensili domestici” diminuisce di un decimo di punto (nella stessa si evidenzia la forte contrazione della pentola con coperchio).

 

– Servizi sanitari e spese per la salute (nulla;+2,4%). I prodotti della divisione segnalano  stabilità di prezzo, ma la divisione è già aumentata nei mesi scorsi.

 

– Trasporti (-3,7%;+0,3%). Forte contrazione mensile della divisione che a livello annuale fa registrate un leggerissimo aumento (+0,3%). Ancora una variazione di prezzo per le “automobili” (+0,1%) in particolare quelle fino a 4mt (sia a benzina che a diesel), l’aumento da inizio anno della classe in esame si attesta a poco più di 2 punti. I “motocicli” sono stabili, ma le “biciclette” registrano un aumento di mezzo punto percentuale, da imputare alla variazione di prezzo di quella per bambini.  I “pezzi di ricambio ed accessori per mezzi di trasporto privati” registrano una contrazione di due decimi di punto  dovuta alla diminuzione di prezzo dei pneumatici, già in diminuzione nei mesi scorsi, tanto che gli indici di prezzo dei prodotti in esame sono inferiori a quello base di circa 5 punti.  La classe di “carburanti” segna una variazione in diminuzione dello 0,5% (benzina verde -0,4%; gasolio -0,5% e gas GPL -0,9%). Nella classe “Altri servizi relativi ai mezzi di trasporto privati” si evidenzia la forte diminuzione del prezzo del noleggio mezzi di trasporto. Per quanto riguarda i vari tipi di trasporto passeggeri, nel mese di settembre c’è la contrazione per quelli su rotaia  (diminuisce il prezzo di quelli nazionali, ma aumenta quello regionale); consistente la variazione di segno meno del “trasporto aereo passeggeri” (-30%) e del “trasporto marittimo per vie d’acqua interne” (-25% circa), la variazione così forte è da imputare alla stagionalità.

 

Comunicazioni (-0,4%; -9,1%).  Ancora una variazione di segno meno è stata registrata nel mese di settembre dalla divisione in oggetto il cui indice è inferiore di 5 punti rispetto a quello base. Ancora consistente il valore della variazione annale (-9%). La classe degli “apparecchi telefonici e telefax” diminuisce dell’1,6% (diminuiscono i telefoni cellulari e gli apparecchi per la linea telefonica fissa; registrano una leggera variazione di segno più gli smartphone). Stabili i “servizi di telefonia e di telefax”.

 

– Ricreazione, spettacoli, cultura (-1;+0,5%). Diminuzione congiunturale per la divisione dopo gli aumenti registrati nel periodo estivo. All’interno della divisione si segnalano parecchi prodotti in movimento. Forte contrazione per i “pacchetti vacanza” (-19%), molto più contenuta quella dei “servizi ricreativi e sportivi“ (-0,7%) (aumenta l’ingresso allo stadio, sia partita che abbonamento, e leggermente anche il corso di nuoto; diminuisce l’ingresso allo stabilimento balneare e ai parchi di divertimento). Sembra arrestarsi la corsa degli “articoli di cartoleria e materiale da disegno” che nel mese in esame diminuisce di 3 decimi di punto, ma la cui variazione di segno più da inizio anno si attesta a oltre 4 punti percentuali.  Ancora un altro recupero per gli “apparecchi fotografici e strumenti ottici” che vedono in particolare l’aumento della macchina fotografica digitale. Diminuzione di sette decimi di punto degli “apparecchi per il trattamento dell’informazione” interessato sia da variazioni in aumento per computer desktop, stampante e tablet pc che da variazioni in diminuzione per notebook e monitor LCD. Nella classe dei “libri” (+0,3%) c’è da segnalare sia l’aumento dei libri per la scuola dell’obbligo e per la scuola media superiore e dell’ E-book download, sia la diminuzione dei libri di narrativa. Per i “giornali e periodici” (+1,2%) in aumento sia giornale quotidiano che i periodici; la variazione da inizio anno è di quasi 3 punti.

 

– Istruzione (+0,7%; +0,7%). Prima variazione in aumento della divisione in oggetto da imputare alla variazione di prezzo della scuola dell’infanzia e dell’istruzione primaria privata.

 

– Servizi ricettivi e di ristorazione (-2,1%;+0,8%). Flessione congiunturale di oltre due punti da imputare esclusivamente ai “servizi di alloggio” (-6,6%) che cancellano tutto l’aumento del mese di agosto, ma non quello dei mesi precedenti. L’indice di classe si attesta a 106.

 

– Altri beni e servizi (+0,4%;-0,4%).  La divisione registra a livello congiunturale una variazione positiva di 4 decimi di punto. Ancora un leggero aumento per i “servizi di parrucchiere e trattamenti di bellezza” da imputare all’estetista. Nella classe “Altri apparecchi non elettrici, articoli e prodotti per la cura della persona” (+0,7%) i prodotti che registrano una variazione di prezzo sono molteplici e tutti hanno segno più. Variazione di segno meno per “Gioielleria ed orologeria” da imputare alla variazione negativa della fede in oro che da inizio anno è aumentata di poco meno di due punti contrariamente alla tendenza registrata negli anni scorsi.