CALCIO, ALIBERTI CONTRO IL COMUNE: “FUTURO INCERTO SULLO STADIO A LECCO”

LECCO – Il presidente della Calcio Lecco 1912, Aniello Aliberti, ha affrontato con sincerità e dettagli la situazione societaria nella conferenza stampa del 4 novembre, ribadendo le ambizioni sportive, le difficoltà strutturali e il rapporto complicato con il Comune di Lecco.

Aliberti si è mostrato soddisfatto della posizione della squadra, attualmente seconda a pari merito con Brescia, e delle scelte fatte a inizio stagione: “Abbiamo puntato sui giovani, grazie anche alla condivisione del progetto con mister e staff. L’obiettivo vero, senza falsi modestie, era ed è il playoff. Poi ogni vittoria ci avvicina alla salvezza, il primo pensiero resta comunque restare in Serie C”.

Grande parte della conferenza è stata dedicata ai problemi legati alla struttura dello stadio e al rapporto con il Comune: “Dopo un anno e mezzo di promesse, siamo al punto di partenza. Non sono più disposto ad aspettare. Il mio impegno lo porto a termine ma senza il supporto dell’amministrazione, spendere per una struttura non di proprietà della società non ha senso. Gli ultimi lavori comunali sono datati trent’anni; oggi stiamo valutando di trasferire la prima squadra in un altro stadio, a Monza o Bergamo, lasciando il Rigamonti-Ceppi solo agli allenamenti e alla Primavera”.

Il presidente ha ringraziato gli sponsor che hanno contribuito alla crescita, dalla realizzazione dei nuovi spazi tecnici all’attivazione di progetti di sostenibilità (pulmini elettrici, raccolta acque piovane), accusando il Comune di aver lasciato tutto l’onere sulla società: “Ogni intervento resta a beneficio del Comune. Noi abbiamo speso oltre un milione e trecentomila euro tra campo, tribuna e tornelli, ma senza vere prospettive di sviluppo. Si parla di progetto per Bione fra 10 anni… Ad oggi valutiamo l’alternativa dello stadio fuori città: ho anche richiesto una cabina prefabbricata per tamponare le urgenze, ma per la prossima stagione la soluzione dev’essere definitiva”.

Sull’organico, Aliberti ha chiarito: “Non vorrei perdere nessuno, anche se a gennaio si faranno valutazioni in base alle esigenze tecniche e alle volontà dei giocatori. Zanellato, ad esempio, ha rifiutato ingaggi più alti per continuare a Lecco: una scelta che mi riempie il cuore di gioia. Abbiamo già investito fuori budget su due elementi importanti come Zanellato e Voltan; se dovessero servire altri innesti, interverremo”. ​

Ha poi sottolineato come la forza del gruppo sia nella mentalità: “Chi entra dalla panchina gioca come titolare, la squadra è compatta e motivata, senza riserve di serie B. Nell’ambiente c’è entusiasmo e nessuno, al momento, è sulla rampa di lancio per la cessione: chi vuol restare trova spazio, chi vuole cambiare aria viene accontentato, come successo con Buso lo scorso anno”.

Sul futuro, Aliberti ha ribadito il valore del progetto triennale, con la porta aperta a continuare oltre il 2027 se ci saranno motivazioni e risultati: “L’attaccamento dei giovani e il piacere di vedere la squadra lavorare mi motivano a proseguire. Il calcio va gestito come un’azienda, con obiettivi chiari e la forza di fermarsi se le condizioni non lo permettono”. ​

RedSpo