CALCIO, CADE IN PIEDI IL LECCO: SCONFITTA “AGRODOLCE” CON IL VENEZIA

LECCO – Dopo tre risultati utili consecutivi, torna a perdere il Lecco di Andrea Malgrati nel match casalingo (1-2) con il Venezia terza forza del campionato.

In tutta onestà, i lagunari di mister Vanoli hanno meritato la vittoria anche se il successo ospite non del tutto limpido. Certo i blucelesti proprio al tramonto del primo tempo si sono divorati la palla del 2-0 con l’ex di turno Novakovich solo davanti al portiere dopo una bella e insistita azione, lo statunitense ha sprecato calciando a lato il punto del raddoppio.

Nella ripresa il Lecco è fisiologicamente calato, il pressing alto e le ottime trame dei 45’ iniziali sono rimaste nello spogliatoio tuttavia l’undici di Malgrati per un’ora  è stato padrone del gioco (a tratti sembrava di rivedere la squadra che affossò 3-2 il Parma,) poi l’uno-due subito al 13’ e 15’ della ripresa e l’ingiusta espulsione comminata a Celjak alla mezz’ora, hanno inevitabilmente scavato il solco. Sugli scudi il portiere Melgrati autore di almeno quattro interventi che hanno mantenuto a galla il Lecco sino all’ultimo, una bella rivincita per lui dopo le tante, e in parte meritate, critiche a cui è stato sottoposto.

Ora la retrocessione è ormai acclarata, con 10 punti di ritardo sulla zona playout e solo quattro gare al termine si attende solamente che anche la matematica scriva la parola fine, nel caso di sconfitta al Tardini con la capolista Parma la C assumerebbe i crismi dell’ufficialità. Una retrocessione che ha origini antiche che risalgono allo scorso mercato invernale, quando con la squadra salva si è deciso di stravolgere la rosa come un calzino portando a Lecco nomi sì altisonanti ma reduci da infortuni più o meno lunghi (vedi Inglese) che a oggi non hanno ancora trovato la condizione migliore. Senza contare sui continui movimenti anche per quanto riguarda la conduzione tecnica, inizialmente fu giusto dare il ben servito a Foschi ma sarebbe stato appropriato sostituirlo con un allenatore di categoria e non con gente alla prima esperienza in cadetteria.

Insomma, molteplici gli errori commessi in una stagione che definire tribolata è un eufemismo, pecche evidenziate in campo e a livello societario. Ora però sarebbe deleterio guardarsi indietro, serve invece imparare dagli errori commessi prendendo le necessarie contromisure, intanto bisogna aspettare e vedere se la famiglia Di Nunno continuerà la sua avventura alle falde del Resegone, oppure cederà la mano augurandoci che la situazione venga sistemata al più presto. Altro punto interrogativo; nella circostanza in cui non riesca a vendere il patron resterà alla guida del Lecco oppure porterà i libri in tribunale con il rischio di dover ripartire da zero, e probabilmente del torneo di Eccellenza?

Davvero tanti e intricati quesiti da risolvere, ora il campo torna protagonista per un altro mese, ma la stagione a venire è già iniziata. Doveroso allora lavorare sodo con l’obiettivo di regalare a Lecco e alla sua splendida tifoseria un 2024/25 a tinte rosa.

Alessandro  Montanelli