CALCIO LECCO, L’ULTIMA ‘SPARATA’ DI DI NUNNO: “TEMO IL CALCIOSCOMMESSE TRA I MIEI GIOCATORI”

LECCO – La gestione della Calcio Lecco del patron Paolo Leonardo Di Nunno si può ormai definire “disastrosa”. A otto turni dalla fine, i playout sono lontani con il club (21 punti totali) ultimo e a -8 dalla Ternana, quart’ultima. Lecco praticamente già retrocesso o quasi in C, con l’obiettivo finale di non perderne troppe e male.

A complicare il tutto, come detto, c’è Di Nunno che ha rotto definitivamente coi tifosi minacciando anche le dimissioni dopo la partita contro il Palermo. Cosa che naturalmente non accadrà mai, almeno a breve.

Una sceneggiata dopo l’altra da parte del patron lecchese. Come l’episodio del cambio in panchina (sarebbe stato il terzo stagionale) annunciato e poi cancellato nel giro di 24 ore e l’epilogo delle dimissioni del ds Domenico Fracchiolla. Per non parlare di come è stato trattato Luciano Foschi, richiamato in città per tornare alla guida del club al posto di Aglietti, ma rimasto con un pugno di mosche in mano.

La ‘sparata’ più clamorosa però è quella di ieri. Paolo Di Nunno ha infatti espresso timori per le ultime partite di campionato, secondo lui “non regolari”. “Del risultato mi interessa poco perché ormai siamo condannati a retrocedere – ha dichiarato al sito ilovepalermocalcio – Piuttosto mi preoccupa altro. Ancora oggi nel calcio si vendono e si truccano le partite, ho paura di movimenti strani da parte dei nostri tesserati. Spero che mettano il telefono sotto controllo a tutti”.

Una vera e propria ‘bomba’ che getta benzina sul fuoco. Immediata infatti la replica di giocatori e staff tecnico della Calcio Lecco. “I calciatori e i tecnici tesserati per la società Calcio Lecco 1912 Srl – si legge nel comunicato stampa emesso – esprimono il proprio sconcerto per le dichiarazioni rilasciate dal presidente Paolo Leonardo Di Nunno dopo la partita disputata nella giornata di ieri (quella contro il Palermo, ndr). Le sue affermazioni, riguardanti un presunto coinvolgimento dei tesserati in condotte illecite, sono semplicemente diffamatorie. Nessuno deve o dovrà mai mettere in dubbio il nostro impegno sul campo, la nostra lealtà e la nostra trasparenza. Respingiamo dunque fermamente le illazioni del presidente, lesive della nostra reputazione, parole che gettano discredito sul lavoro svolto da ogni singolo membro della squadra e sull’immagine del nostro club nel suo complesso. Il nostro gruppo è unito e determinato per continuare, con il massimo impegno, a inseguire una salvezza che a molti sembra impossibile e per difendere l’onore della nostra squadra, della nostra città e dei nostri tifosi, certi di poter sempre onorare sul campo la maglia che indossiamo fino all’ultimo minuto”.

Insomma, un vero e proprio putiferio che probabilmente continuerà fino al termine della stagione. Alla Calcio Lecco non è concessa nemmeno una retrocessione dignitosa.