CALOLZIO, SUCCESSO AL LAVELLO PER LA MOSTRA “STORIE D’IDENTITÀ”

CALOLZIOCORTE – È stata una ventata di freschezza quella che ha popolato il Monastero del Lavello in questo fine settimana. Dal 5 al 7 aprile, infatti, i locali storici della struttura hanno accolto la mostra d’arte “Storie d’identità”, organizzata dall’assessora Silvia Bosio in collaborazione con Roberta Gatto. Gli artisti e i collettivi coinvolti sono stati Alberto Amigoni, Battista Tritto, Collettivo A, Giada Castelnuovo, Fabrizio Colombo, Giovanni Tedesco, Giardini da Vinci, Giulia Sorrentino, Matteo Colombo, Omar Meijer, Sempo, Roberta Gatto, Stefano Besana e Thomas Losa.

Il fil rouge dell’esposizione, come raccontato dagli stessi artisti, disponibili nelle spiegazioni delle loro opere e del loro significato, è stato proprio quello dell’identità: condivisa con la famiglia, con l’amore, fatta di simboli, di metafore e legata indissolubilmente al mondo in cui ci troviamo.

Gli espositori, giovani artisti emergenti, hanno così potuto costruire veri e propri percorsi all’interno del monastero, a ricalcare percorsi all’interno delle proprie vite e nei rapporti con gli altri: vere e proprie storie, sotto gli occhi dello spettatore. Come ricordato dagli organizzatori, “Storie d’identità esplora il legame umano con luoghi ed affetti, delineando l’identità culturale e sociale attraverso immagini di terre natie ed elementi nostalgici. L’appartenenza non è mero possesso, ma viene descritto come un processo di identificazione. Come cita Pavese, la necessità di ricerca di un porto sicuro in un Mondo dinamico e mutevole.”

La visita alla mostra, agevolata dai QR code diffusi contenenti le descrizioni delle opere, ha dato una nuova impressione agli spazi espositivi, che negli ultimi anni hanno coinvolto sempre più iniziative di questo tipo e, si spera, ne attireranno di ulteriori in futuro.

Michele Carenini

Di seguito una galleria fotografica della mostra che, partendo dal cortile del monastero, si è snodata all’interno dello spazio espositivo “Elena Gandolfi“: