CITTADINI CONSAPEVOLI: A MOLTENO LA STORIA E L’ESEMPIO DI PIERO NAVA

MOLTENO – Cosa significa essere giovani cittadini attivi nella Brianza del 2024? Vuol dire sicuramente impegnarsi per la comunità ma anche essere cittadini consapevoli, attraverso un percorso di crescita personale. In questo percorso evolutivo ciascuno ha dei riferimenti che lo guidano; questi possono essere le persone che conosce, le idee che ha incontrato negli studi, le letture che ha fatto, le esperienze che ha vissuto nella vita. Un ruolo decisivo tra i punti di riferimento sono le associazioni che promuovono i temi della legalità e della lotta alla mafia, come esemplificazione pratica dell’impegno richiesto a ciascun cittadino.

Perché questi concetti, spesso ritenuti astratti e lontani dalla vita vera, possano diventare punti di riferimento importante, “Habitat- giovani che vivono il territorio”, il progetto del Polo Brianza Ovest con capofila la Cooperativa Sociale Sineresi, finanziato da Fondazione Comunitaria del Lecchese, Ambito  territoriale di Lecco e Comuni del Polo propone ad adolescenti e giovani esperienze di approfondimento di queste tematiche, in collaborazione con il Coordinamento Libera di Lecco.

In particolare Alberto Bonacina di Libera Lecco ha organizzato in alcuni centri giovani dei momenti di riflessione sul tema della legalità e del comportamento mafioso, ponendo anche l’attenzione sulla capillare presenza delle mafie anche nel nostro territorio; fenomeno spesso troppo sottovalutato.

“Il nostro, come d’altra parte l’intera Lombardia, è un territorio dove il radicamento delle organizzazioni di stampo mafioso, in particolare la ‘ndrangheta, è storicamente accertato. Nonostante ciò c’è una costante sottovalutazione del fenomeno; non lo si nega, ovviamente, ma non lo si percepisce nemmeno in tutta la sua gravità. Non si percepiscono fino in fondo le implicazioni che questo radicamento porta con sé, a cominciare dall’inquinamento che opera sull’economia legale. E le numerose interdittive antimafia lo confermano”- afferma Bonacina “Detto questo, ci pare fondamentale, come Libera Lecco, svolgere un ruolo formativo/informativo con particolare attenzione ai giovani e giovanissimi del territorio. Sviluppando insieme temi di riflessione che hanno sì al centro la presenza criminale ma anche, quando non soprattutto, la “mafiosità” insita in alcuni atteggiamenti in cui tutti cadiamo ma che possono trasformarsi nel “brodo di coltura” in cui le organizzazioni criminali prosperano e si rafforzano”.

Questo tema non è indifferente agli amministratori del territorio, che infatti hanno sostenuto e finanziato questa iniziativa, tramite il progetto Habitat. Elisa Valsecchi, referente degli amministratori del Polo Brianza Ovest, spiega: “Crediamo che dare spazio a questi momenti di scambio e dialogo schietto sul tema delle mafie sia davvero importante per i ragazzi e le ragazze. Raccontare inoltre, attraverso l’arte, la storia di chi è stato artefice di scelte importanti per la propria vita e per la società, impegnandosi nel portare avanti le proprie idee e i propri ideali pagando un prezzo altissimo, rappresenti non solo per i ragazzi e le ragazze, ma per tutti noi, l’occasione di conoscere degli esempi concreti dai quali trarre ispirazione”.

L’iniziativa si concluderà infatti con un evento aperto al pubblico domenica 14 aprile alle 20.30 presso il salone dell’Oratorio San Giovanni Bosco di Molteno, dove verrà presentato dall’Associazione Lo Stato dell’Arte lo spettacolo teatrale “Sono Stato anch’io” tratto dal libro “Io sono nessuno” che racconta la storia di Piero Nava, il primo testimone di giustizia in Italia, che ha sacrificato la sua esistenza e quella dei propri cari in nome della giustizia.

Perché, come dice lo stesso Nava, “è importante che i ragazzi imparino a riconoscere la differenza tra ciò che è facile e ciò che è giusto” e sappiano che assumersi delle responsabilità, non girare la testa, comporta anche delle conseguenze ma ci definisce come Uomini.

Lo spettacolo è gratuito e aperto a tutti, fino ad esaurimento posti.