“METASTASI”, IN CONSIGLIO COMUNALE LA LEGA ALL’ ATTACCO

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LECCO- Un consiglio comunale tutto sommato meno agitato di quello che ci si poteva aspettare riguardo alle indagini su politica e ‘ndranghta è andato in scena con la maggioranza consiliare che ha fatto quadrato intorno a Brivio. Unica voce critica del centrosinistra è Sandro Magni, che attribuisce a Vittorio  Campione la responsabilità della messa in lista del consigliere Palermo, e individua nelle dimissioni di Brivio l’unica soluzione per dare ancora agibilità politica alla città.

Il consigliere ha poi espresso disappunto per l’atteggiamento del sindaco su questa questione: “si è chiuso in se stesso senza coinvolgere il consiglio. Un individualismo, quello di Brivio, frutto di una scelta e non obbligato”. A questo proposito ha citato la commissione antimafia del comune di Milano presieduta da Nando Dalla  Chiesa, un luogo dove è possibile parlare di queste questioni – che a Lecco non esiste.

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Attacca a testa bassa anche la Lega con Giulio De Capitani: “Mi prendo l’onere di individuare il responsabile politico della candidatura di Palermo, che mi sembra il punto caldo della questione: questa persona è il vicensidaco, allora segretario del partito democratico, Vittorio Campione. Come è possibile che nessuno sapesse del retroterra dell’assenteista consigliere Palermo? Chiediamo le dimissioni di Brivio per evitare un anno di stillicidio alla città”.

Piu garantista il Nuovo Centro Destra che, anche se non chiede le dimissioni, rimane critico. Antonio Pasquini ha dichiarato. “Ci aspettavamo dal Pd almeno un mea culpa che non c’è stato. La cosa sorprende vista anche la presunta superiorità morale del Partito Democratico”.

DSCN9757Alla fine delle varie dichiarazioni è stata la volta di Brivio: “Non ho frequentazioni con il clan Trovato, quindi non ero al corrente del trascorso e delle frequentazioni di Palermo. Non esprimerò ulteri pareri sulla faccenda in quanto questa vicenda giudiziaria è solo agli inizi ed è coperta da segreto istruttorio… non chiedo nessun atto di fede nei confronti del sindaco. Ma come mai, visto che era così evidente la fama di Palermo, nessun altro ha detto niente. Come mai nessun altro ha colto prima  questi aspetti che sono emersi dalle indagini? Io prima di questi risvolti non ne avevo avuto alcun sentore”.

Strabuzzano gli occhi dopo le ultime dichiarazioni del sindaco vari esponenti di Qui Lecco Libera presenti in aula, i quali in tempi non sospetti avevano espresso al primo cittadino le loro perplessità sul consigliere ex Udeur.

Paolo Baruffaldi