ENAIP LECCO: GLI STUDENTI SULLE ORME DI DON MILANI

LECCO – Giovedì 23 e venerdì 24 novembre, una ventina di studentesse e studenti della classe seconda dell’indirizzo per animatore del turismo, dello sport e del tempo libero di Enaip Lecco si sono recati, accompagnati dal coordinatore del corso Matteo Rossi e dalla docente Martina Crigna, a Barbiana in una visita guidata alla scuola di don Lorenzo Milani del quale, quest’anno, ricorre il centenario della nascita, completando un percorso di approfondimento della figura del sacerdote fiorentino.

Una ricorrenza importante che Enaip ha voluto celebrare, prima portando a Lecco la mostra ‘Barbiana: il silenzio diventa voce’, ospitata presso il Comune a cavallo tra aprile e maggio scorsi e poi, appunto, accompagnando i giovani a respirare l’atmosfera, ancora emozionante, che avvolge Barbiana.

“Quella scuola incorporava la formazione professionale nell’educazione della persona intesa nella sua dimensione globale – dice Andrea Donegà, direttore Enaip Lecco -. Ecco perché rappresenta ancora un modello di riferimento per Enaip che, oltre a insegnare un mestiere, mette al centro del proprio impegno la cura per la crescita dei giovani mirata a renderli cittadini consapevoli prima ancora che ottimi professionisti. Per questo Enaip, tenendo insieme qualità e inclusione, crea occasioni in cui gli studenti possano mettere le loro competenze al servizio del bene comune, sviluppando impegno civico, e momenti per lavorare su creatività e immaginazione, affinando il senso critico, caratteristica indispensabile per stare nella società in modo responsabile e a pieno titolo. Da don Milani abbiamo imparato anche l’importanza delle esperienze all’estero: gli studenti che vogliono possono svolgere un mese di stage in un Paese europeo, misurandosi su autonomia e responsabilità e alzando lo sguardo verso l’orizzonte futuro”.

A Barbiana le ragazze e i ragazzi Enaip sono stati ricevuti da Gianpaolo Bonini, ex allievo di don Milani che ha ripercorso con loro la storia del Priore e della scuola. “Quello che gli ex alunni hanno tratteggiato è stato sicuramente un racconto molto particolare agli occhi dei ragazzi del 2023: abituati alla cattedra, alla lavagna, ai voti, è stata una sorpresa scoprire l’esperienza di una scuola dove tutto si svolgeva intorno a un tavolo, se non all’aperto, dove arrivavano giornalisti, visitatori, dove si leggeva il giornale e si riceveva molta posta da realtà simili in Africa, America, Inghilterra, Germania, Francia – spiega Matteo Rossi -. L’esempio del Priore ancora oggi ci dice come un vero educatore non trasferisce conoscenze dall’alto al basso, ma fornisce gli strumenti per apprendere, conduce al nucleo forte delle discipline, si muove sul territorio, con una metodologia che preferisce l’esperienza ai voti, e considera che il vero esame sia la vita”.

Dalla due giorni in Toscana ragazzi e docenti sono tornati carichi di stimoli perché, alla fine, conoscere l’esperienza di Barbiana significa confrontarsi con l’essenza della scuola: formare l’uomo, il cittadino, il lavoratore, come ci chiede di fare la nostra Carta Costituzionale.