DAL COMUNE “GIOVANI PROTAGONISTI”, CON IL PATTO EDUCATIVO DIGITALE

LECCO – La mattinata di lunedì ha visto la presentazione della serata conclusiva del progetto “Giovani Protagonisti” e l’introduzione al patto educativo digitale, fortemente voluto dall’amministrazione e dall’assessore a Famiglia, giovani e comunicazione Alessandra Durante.

“Giovani protagonisti”, corso di formazione etica di Fondazione Sinderesi, ha coinvolto le classi del triennio degli istituti secondari di secondo grado e i loro docenti in tre laboratori presso il polo territoriale di Lecco del Politecnico di Milano. La serata conclusiva si terrà il 20 aprile alle 18, nell’aula magna del Politecnico, e sarà aperta a tutta la cittadinanza: “Come la tecnologia sta cambiando il volto della ‘ndrangheta” vedrà gli interventi del procuratore di Napoli Nicola Gratteri e di Antonio Nicaso, docente di Storia delle Organizzazioni Criminali alla Queen’s University di Kingston.

Alla presenza della coordinatrice dei laboratori di “Giovani Protagonisti” Giovanna Soccio, del presentatore della serata Gerolamo Fazzini e del segretario generale di Fondazione Sinderesi Stefano SangalliAlessandra Durante ha presentato il patto:

“È con grande consapevolezza che, all’interno del Patto per una Comunità Educante, come Amministrazione desideriamo proporre oggi l’avvio del lavoro per la creazione di un Patto Educativo Digitale.

Nel contesto attuale, in cui l’uso delle tecnologie digitali è sempre più diffuso, diventa fondamentale promuovere un approccio consapevole e responsabile, garantendo un ambiente virtuale sicuro e formativo.
È innegabile che l’uso del digitale tra bambini e ragazzi stia aumentando in modo significativo. Le statistiche ci mostrano che un numero sempre maggiore di under 14 è attivamente impegnato nell’utilizzo di dispositivi digitali e piattaforme online (non solo sui social e non solo attraverso lo smartphone, pensiamo ad esempio a YouTube e all’accesso tramite le smart TV). Come comunità educante dunque, il nostro ruolo, non può più essere limitato ai contesti fisici ma è necessario essere presenti in maniera consapevole anche nello spazio virtuale. Siamo abituati a pensare che tutto quello che accade nel mondo virtuale sia “finto” e, in quanto tale, privo di particolari impatti, rischi o pericoli. Invece il virtuale è sempre più reale e questo sottolinea l’urgenza di intervenire con misure concrete, condividendo gli strumenti per garantire che questa esperienza digitale sia positiva e costruttiva.

Personalmente ritengo il digitale e il web una grandissima opportunità formativa, divulgativa, partecipativa, didattica, lavorativa e anche di svago ma come tutte le grandi occasioni, porta con sé degli impatti sui quali è sempre più necessario almeno interrogarsi e provare a trovare delle regole comuni di convivenza. È in questo contesto che il Patto Educativo Digitale assume un ruolo di primaria importanza: un documento condiviso tra istituzioni, insegnanti e dirigenti, allenatori, genitori e ragazzi, che stabilisce regole di buon senso e principi etici per un utilizzo responsabile e consapevole della tecnologia digitale. Oggi, quando affrontiamo il tema della sicurezza, non possiamo più limitarci a pensarlo limitato agli spazi fisici e ai contesti in presenza. Abbiamo la responsabilità come Istituzioni e come Comunità di allargare lo sguardo e rendere anche il contesto virtuale uno spazio il più possibile sicuro e positivo. Se dello spazio che ci circonda quello che ci ha sempre preoccupato è stata l’incolumità fisica, oggi, questa attenzione deve includere l’incolumità emotiva e psicologica, il benessere mentale. Occuparsi della sicurezza nostra e dei nostri ragazzi oggi significa includere nelle azioni politiche anche questa sfera. Questo Patto non sarà meramente un elenco di regole, ma un impegno condiviso con l’obiettivo di creare un ambiente digitale che favorisca lo sviluppo personale, sociale e cognitivo dei nostri giovani e non solo. Sarà uno strumento flessibile e adattabile alle diverse esigenze.

Mi impegno personalmente affinché questo processo sia inclusivo e partecipato, coinvolgendo tutte le parti interessate nella sua elaborazione e implementazione. È solo attraverso uno sforzo collettivo e collaborativo che possiamo garantire un futuro digitale sicuro e positivo.

Presto condivideremo le modalità di partecipazione a tutte le istituzioni, le scuole, i genitori e i ragazzi per unirsi a noi in questo importante lavoro e contribuire alla creazione di un Patto Educativo Digitale che rispecchi i valori e gli obiettivi della nostra comunità e che potrà essere esteso anche a territori più ampi e ad altre realtà locali che volessero partecipare, come già avvenuto in altre zone”.