LA KÖNIG LASCIA LA BRIANZA.
AUSTRIACI E JOBS ACT VINCONO
SU SINDACATI E PROCLAMI POLITICI

konig moltenoMOLTENO – Niente da fare, la Könik abbandona Molteno e si trasferisce in Carinzia e in Repubblica Ceca. L’austriaca Pewag non ha sentito ragioni, 103 su 130 dipendenti dell’azienda brianzola che compie quest’anno 50 anni perderanno il posto, senza troppi ammortizzatori sociali, si dovranno accontentare di una buonuscita, dell’assegno di mobilità e di corsi di formazione su base volontaria.

C’è stato poco da trattare per i rappresentanti sindacali e anche la politica locale non ha potuto mantenere le promesse di fronte alla volontà ferrea della proprietà ed alle nuove norme del Jobs Act. Se Fiom-Cgil e Fim-Cisl devono riconoscere la sconfitta, altrettanto spetta infatti ai rappresentanti della politica lecchese che da villa Locatelli fino a Montecitorio passando dal Pirellone ha disatteso annunci e tavoli di confronto.

Una dura realtà da digerire per il territorio che nell’anno del cinquantesimo anniversario perde un marchio importante. Nonostante il nome possa trarre in inganno la Könik, nata nel 1966, è stata portabandiera del Made in Italy per decenni caratterizzandosi per innovazioni di successo nel settore delle catene per pneumatici. Nel 2004 l’azienda di Molteno è stata acquistata dagli svedesi della Thule, che lo scorso anno hanno ceduto il marchio agli austriaci di Schneeketten Ag del Pewag group.

L’obiettivo era il rilancio della casa brianzola, la realtà invece parla di svendita e trasferimento delle conoscenze aziendali in Carinzia e Repubblica Ceca col pretesto che il costo del lavoro è minore.