LITE CON ZAMPERINI, L’IMPUTATO SI DIFENDE: “FU UNO SPUTO, NIENTE PUGNI”

LECCO – Nel processo davanti al giudice di pace di Lecco, il giovane anarchico R.R., difeso dall’avvocato Stefano Mandelli, accusato di lesioni nei confronti di Giacomo Zamperini, consigliere regionale, ha reso nell’udienza di questa mattina spontanee dichiarazioni, ricostruendo quanto accaduto in un bar del rione Germanedo di Lecco nel dicembre del 2019.

Il politico è entrato nel locale che era gestito da alcuni suoi conoscenti e il giovane anarchico, dopo essersi sincerato che si trattasse del miticoZampe” di Fratelli d’Italia gli disse “Quanto scrive avrà delle conseguenze”, quindi gli ha sputato addosso. L’esponente del partito della Meloni – come dichiarato dall’imputato – “ha reagito strattonandomi per un braccio, poi abbiamo perso l’equilibrio entrambi e siamo caduti su un tavolino, quindi a terra“.

I due sono stati divisi dal gestore del bar e il giovane anarchico si è poi allontanato.

Zamperini ha presentato denuncia e si è costituito parte civile, assistito dall’avvocato Enrico Bergonzi.

Il giudice Antonella Signorile ha quindi aggiornato il processo al prossimo autunno.

A. Pa.


SUL CASO, LEGGI ANCHE:

AGGREDÌ ‘ZAMPE’, L’ANARCHICO PREFERISCE IL PROCESSO

ZAMPERINI SI BECCA UN PUGNO “DA UN CAPO ANARCHICO”. SOLIDARIETA’ DA DE CORATO