MICAELA TIRINZONI RACCONTA
“IL MIO INCONTRO CON PAPA
GIOVANNI PAOLO II”

Giovanni Paolo II tirinzoni (2)GALBIATE – A pochi giorni dalla canonizzazione di Papa Giovanni XXIII e Papa Giovanni Paolo II, intervistiamo Micaela Tirinzoni, autrice e interprete galbiatese che ha tradotto, nell’antologia “Lo sport nei documenti pontifici” (G.B. Gandolfo e L. Vassallo, 1994, Ed. La Scuola) alcuni discorsi dei due Papi santificati, e ha avuto modo di incontrare il pontefice polacco in ben due occasioni.

Come si sono svolti gli incontri con Papa Giovanni Paolo II?
Ho avuto il privilegio di incontrare Sua Santità nel corso di due udienze: nell’aprile del 1994 nella sala Clementina in Vaticano, con i dirigenti internazionali FICEP (Federazione Internazionale Cattolica di Educazione Sportiva e Fisica) e nazionali CSI (Centro Sportivo Italiano), partecipanti al congresso “Lo sport nell’Europa che cambia”, e nel giugno 1996 in Sala Nervi con gli autori dell’antologia “Lo sport nei documenti pontifici”.

Giovanni Paolo II tirinzoni (1)Cosa l’ha colpita maggiormente incontrandolo di persona?
Ero molto emozionata. La prima volta fui sorpresa dalla sua cordialità, affabilità, dal sorriso. Ero con il gruppo dei congressisti della FICEP e CSI, con cui ho lavorato spesso come interprete in quegli anni. Mi è venuto incontro e mi ha preso le mani, ha voluto sapere il mio nome e che lavoro facessi. L’interesse era rivolto proprio a me come persona, al di là dei ruoli, infatti solitamente l’interprete rimane un po’dietro alle quinte. Mi ha colpito la sua sensibilità assolutamente moderna per quei tempi: è un momento che porto sempre nel cuore.
Anche la seconda volta, pur essendo già un po’ affaticato dalla malattia, è voluto passare a salutare, una ad una, tutte le persone presenti in prima fila in Sala Nervi il 12 giugno 1996, tra cui Mons. G.B. Gandolfo, Luisa Vassallo e me: un’emozione fortissima. Ricordo che gli consegnarono il libro, che contiene tutti i testi dei discorsi dei pontefici rivolti al mondo dello sport dal 1905 al 1991 (Pio X, Pio XI, Pio XII, Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni Paolo II).

In che cosa era consistito il suo lavoro?Giovanni Paolo II tirinzoni (3)
Molti di questi documenti in origine erano in lingua straniera (inglese, tedesco, francese o spagnolo in base alla provenienza delle associazioni ricevute dal Santo Padre in Vaticano o al paese di destinazione dei messaggi apostolici) ed io li avevo tradotti in italiano per la pubblicazione all’interno dell’antologia. È stato un lavoro impegnativo, che ha richiesto uno studio approfondito e una documentazione minuziosa di carattere teologico, filosofico, etico e sportivo, sia per gli argomenti trattati che per la terminologia e lo stile linguistico. E’ stato, a mio parere, uno dei lavori più importanti della mia vita.

Che valore hanno avuto questi incontri e come ha accolto la notizia della canonizzazione?
Sono stati due incontri unici, con una personalità assolutamente speciale, che ha rafforzato la mia fede e lasciato un segno importante, fondamentale. Domenica per me, da credente, è stata una giornata non solo di grande emozione, ma di gioia e di preghiera: è straordinario pensare di aver avuto il dono di poter conoscere un santo.

Chiara Vassena