FARINDOLA (PE) – Continuano a ritmo serrato le operazioni di sgombero della neve nei pressi dell’Hotel Rigopiano a Farindola (Pescara), dove sono state recuperate persone ancora in vita, sebbene altre risultino tuttora disperse.
I tecnici del Cnsas Lombardo (Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico) da stanotte hanno raddoppiato la loro presenza nelle aree dell’emergenza, con 42 unità, dotate di mezzi e attrezzature per affrontare la montagna impervia e innevata. Nelle ultime ore sono arrivati rinforzi dai Servizi regionali del Cnsas di altre regioni italiane, in particolare da Piemonte, Veneto, Toscana, Emilia Romagna, Molise, Campania, Umbria e Lazio.
Le squadre stanno portando viveri, medicinali e soccorso sanitario, generi di prima necessità e anche del carburante, facendosi strada in mezzo alla neve, su pendii impervi e anche in zone dove è necessario valutare con grande cautela il rischio di valanghe. Nei boschi devono anche fare attenzione ai cinghiali, spaventati dal rumore dei mezzi.
A Cortino (Te), un paese a 1250 m di altitudine, sommerso dalla neve, le frazioni sono una decina, costituite da piccoli gruppi di case molto distanziate fra di loro, anche a dieci km dal capoluogo. Ad Altavilla, frazione di Montorio al Vomano (TE), le squadre hanno rifornito di benzina i generatori di elettricità. Ci sono persone che dal giorno del sisma vivono in un pullman, per il timore di nuove scosse. In molte case ci sono famiglie con bambini e ciò che colpisce è la tenacia e la generosità di queste popolazioni: sono loro che chiedono ai soccorritori se hanno bisogno di qualcosa.
I tecnici delle cinque Delegazioni lombarde (V Bresciana, VI Orobica, VII Valtellina – Valchiavenna, XIX Lariana e IX Speleologica) andranno avanti anche nelle prossime ore perché la speranza di trovare altre persone vive a Farindola e la volontà di essere d’aiuto prevalgono sulla fatica, sul buio e su qualsiasi altra sfida.