OPEN DAY SILEA: LE DOMANDE
DI CONSIGLIERI INFORMATI
E COMITATO ACQUA PUBBLICA

VALMADRERA – “L’open day Silea di sabato presso il forno inceneritore di Valmadrera poteva essere una effettiva occasione di conoscenza per “chiarire molti interrogativi e fugare molti dubbi” come mediaticamente affermato dal suo presidente Domenico Salvadore. Essendo una “società pubblica” in quanto partecipata esclusivamente dai comuni della Provincia di Lecco si può ben dire che appartenga pò a tutti i cittadini, a cui andrebbero garantite occasioni di confronto e d’approfondimento anche dialettico.

Alcuni interrogativi vorremmo sin da ora esporli in modo che anche l’opinione pubblica ne sia adeguatamente informata ed i nostri interlocutori di Silea possano finalmente fornirci risposte, visto che sinora non abbiamo mai avuto il piacere di riceverle nonostante alcune esplicite e costruttive sollecitazioni mediatiche:

È vero che la Provincia di Lecco, da quando è stato potenziato il forno nei primi anni 2000, è precipitata in pochi anni nella classifica dei comuni virtuosi per la raccolta differenziata dal primo posto a decine di posizioni in meno? È vero che il forno inceneritore rappresenta uno dei maggiori produttori locali di CO2, primaria responsabile dell’effetto serra?

Lo studio delle ricadute fumi (indispensabile per valutare l’impatto sulla salute) sembra sia stato affidato ad una società che poteva essere in conflitto d’interesse avendo partecipato allo sviluppo del progetto del teleriscaldamento. Corrisponde al vero?

Corrisponde al vero che abbiate ignorato la richieste di autorevoli associazioni che sostenevano la presenza di un medico qualificato ed indipendente all’interno del Comitato Tecnico Scientifico a supporto dell’analisi epidemiologica (studio degli effetti sulla salute delle ricadute dei fumi dell’inceneritore)?

Come mai le assemblee di Silea non sono pubbliche? Perché esistono procedure farraginose per la partecipazione, peraltro non garantita, degli stessi consiglieri comunali dei comuni soci? È vero che state predisponendo un’altra sperimentazione su un gruppo omogeneo di comuni per impostare la tariffazione puntuale (ossia far pagare ad ogni cittadino la quantità di rifiuti indifferenziati effettivamente prodotta)?

Come mai non si fa tesoro delle numerose esperienze consolidate esistenti in Italia per accelerare i tempi, visto che di queste cose se ne parla a vario titolo dal 2015? Sembrerebbe che la tariffazione puntuale di Silea non comporti una riduzione dei costi per gli utenti virtuosi nonostante la riduzione dei costi (trasporto , vendita del materiale riciclabile ecc). Quale logica porta ad escludere premialità per i cittadini ed i comuni virtuosi?

Perché invece di impegnare ingenti risorse pubblico-private nel teleriscaldamento, che di fatto prolungherebbe ancora per anni l’incenerimento con rischi sulla salute dei cittadini e con effetti climalteranti, non si avvia immediatamente un percorso alternativo virtuoso (senza combustioni di sorta) sul modello già praticato con successo anche a Treviso?

Un impianto di trattamento a freddo dei rifiuti è orientato alla massimizzazione di recupero di materia e ,dove attuato, ha comportato una riduzione della TARI. Perché non si sa nulla dello “Studio di fattibilità” che giace nei cassetti di Silea e costato quasi 20mila Euro?”

(Rete Consiglieri Informati e Comitato Lecchese Acqua Pubblica e Beni Comuni)