ORA LEGALE O ORA SOLARE?
A BRUXELLES È L’ORA DEL CAMPARI

La Commissione Europea, dopo un sondaggio che in Italia ha avuto un sensazionale ed epocale insuccesso, proporrà al Parlamento Europeo di vietare i cambi periodici fra l’ora legale e l’ora solare. La notizia, complice la scarsa reputazione che gode in Italia l’illuminato presidente della Commissione Europea Juncker, è stata accolta con sarcasmo e scherno.

Lo stesso Jean-Claude Juncker, forse con l’orologio regolato sull’orario notturno dei bar di Bruxelles rispetto all’orario attualmente in vigore, ha rilasciato un’intervista in merito confusa e contraddittoria. Ognuno ha capito una cosa diversa ed è dovuto intervenire un alto funzionario della Ue a chiarirci che il quesito era più o meno questo:

A) Volete voi mantenere le attuali disposizioni dell’UE relative all’ora legale, previste dalla direttiva 2000/84/CE?

Oppure

B) Volete voi cessare l’attuale pratica del cambiamento di orario semestrale in tutti gli Stati membri e vietare i cambi periodici di orario?
Con la facoltà di ciascuno Stato membro di decidere se optare per l’ora legale permanente o per l’ora solare permanente (o per un’altra ora).

Juncker sappiamo che opterebbe per l’ora del Campari!

Ai sudditi, chiarito l’importante annuncio, è venuto il dubbio che ci fossero questioni più urgenti da risolvere come la disoccupazione giovanile, l’immigrazione, i dazi, l’instabilità politica dell’area del Mediterraneo ecc.

La questione non è di poco conto e non va banalizzata ne liquidata con una battuta.

Escludendo per logica un sistema misto in Europa fra paesi che adottino l’ora legale e paesi che adottino l’ora solare perché avrebbe costi elevati da gestire per imprese, trasporto pubblico ecc.

Un cambiamento dell’ attuale sistema avrebbe ricadute estremamente negative per l’Italia e gli altri paesi del sud Europa.
Con l’ora solare d’estate il sole sorgerebbe alle 5 di mattino e tramonterebbe alle 20.
Una soluzione dannosa per il nostro paese.
Avere il sole alle 5 di mattino sul Belpaese non arrecherebbe nessun vantaggio se non ai panettieri, mentre con lo slittamento di un’ ora tutti possiamo avere giornate più lunghe d’estate.
Mentre se adottassimo l’ora legale d’inverno è vero che avremmo un ‘ora in più alla sera,ma rischiamo di non vedere il sole quasi sino alle 9 di mattina ed il nostro sistema socio economico inizia ben prima delle 9.

Questo cambiamento stravolgerebbe inevitabilmente la abitudini degli Italiani, a vantaggio dei paesi baltici e scandinavi.
Inoltre questo meccanismo ci permette, secondo i dati Terna, di risparmiare oltre cento milioni di euro all’anno di energia elettrica. Non poco direi.

L’annuncio del cambio di sistema dell’ augusto ed illuminato Juncker dimostra ancora una volta che questa Ue è contro gli interessi dell’Italia.


Antonio Pasquini

Consigliere provinciale Libertà e autonomia