POLITICA E AMBIENTE:
“LA LORO PENA
LA NOSTRA CONDANNA”

Cara Lecconews, 

Da domani quando nei corsi di Polizia dovranno spiegare come si porta un indagato a confessare useranno come esempio l’autodifesa di Alessio Dossi sul tema della chiusura del lungolago.

Nelle vesti di cattivo complice dell’assessora Zuffi al posto di fornirle un alibi porta ulteriori prove di ambientalismo di facciata della Giunta.

Soprattutto dopo che già era stato rigettato l’alibi dell’assessora Zuffi che giustificava inquinamento e conseguente crollo di posizioni nella classifica di quest’anno dell’ecosistema urbano provando a dar colpa all’attraversamento.

La Polizia ha però le prove che l’attraversamento è aperto già da 24 anni non da uno.

Dossi ha quindi provato a far ricadere la colpa sulle altre Istituzioni e attori se il Lungolago non è ancora chiuso al traffico dicendo che è auspicabile un accordo per farlo.

Così dimostrando, per l’ennesima volta, che anche una cosa che bisognava fare da subito, nemmeno dopo tre anni di Amministrazione, l’han iniziata a fare. Forse la faranno. In fondo è auspicabile. Se capita.

Non bastasse prova anche la fuga dall’evidenza ricordando la bontà dell’assenza di auto da decenni nelle piazze centrali, in realtà solo Piazza Cermenati, perché basta vedere Piazza Garibaldi.

Ebbene gli ambientalisti complici in Comune ne avessero tolta una di auto, da piazze e strade.
In movimento e pure in sosta.

Insomma un’auto confessione di inerzia e ambientalismo di facciata.

Dopo questa autodifesa per Ambientalmente la pena è certa, il problema è che a noi tocca la condanna per altri tre anni.

Paolo Trezzi