PREMIO LINO GENTILINI: VINCONO TRE NEOLAUREATE EDA DEL POLO DI LECCO

LECCO – Chiara Gaddi, Cecilia Lega e Claudia Rota Graziosi, giovani ingegnere neolaureate in Ingegneria Edile-Architettura presso il Polo territoriale di Lecco, hanno vinto il “Premio Lino Gentilini 2023” con la tesi dal titolo “Tecnopolo di Bologna: riqualificazione della ex Manifattura Tabacchi di Pier Luigi Nervi e interventi strutturali in materiali cementizi innovativi e fibrorinforzati” (relatore Marco di Prisco, co-relatori Paolo Bossi, Laura Malighetti e Giulio Zani), volta al recupero della Manifattura Tabacchi, imponente complesso industriale eretto a Bologna negli anni Cinquanta sotto la guida di Pier Luigi Nervi, una delle figure più rilevanti per la storia dell’ingegneria italiana.

La cerimonia di premiazione, organizzata dalla Fondazione ing. Lino Gentilini, in collaborazione con l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, ha avuto luogo a Trento lo scorso 24 novembre. Il Premio Lino Gentilini è stato concepito per valorizzare la ricerca nella storia dell’ingegneria strutturale con una prospettiva multidisciplinare, comparativa e critica. Sotto questa prospettiva sono stati valutati i lavori che affrontano temi di ricerca diversificati ma pur sempre all’interno di una visione storiografica che vede come argomento principale l’opera ingegneristica e la progettazione strutturale.

La Commissione di Valutazione, costituita da Andrea Leonardi dell’Università di Trento, Tullia Iori dell’Università di Roma Tor Vergata, Stefano Gonella dell’University of Minnesota e da Antonio Becchi del Max Planck Institut für Wissenschaftgeschichte, ha conferito il premio al progetto di Chiara, Cecilia e Claudia, apprezzando in particolare il carattere interdisciplinare capace di indagare gli oggetti di studio sotto diverse prospettive e in una cornice umanistica, con adeguata consapevolezza del contesto storico, economico, sociale e culturale.

Infatti il complesso industriale rappresenta un simbolo di rinascita post-bellica e sarà oggetto di una significativa riqualificazione grazie al concorso indetto nel 2010 dalla Regione Emilia-Romagna. Una volta completato, il complesso diventerà il nuovo Tecnopolo, un centro di innovazione e ricerca di rilevanza internazionale. Il lavoro di tesi si è posto in continuità con il bando, approfondendo la rifunzionalizzazione del Fabbricato Lavorazioni in sede di uffici e laboratori, analizzandone l’architettura, i requisiti normativi e di comfort ambientale.

La tesi delle vincitrici ha esplorato in dettaglio la storia della Manifattura Tabacchi, le sue soluzioni strutturali e la loro integrazione nel contesto attuale. Particolare attenzione è stata riservata alla valorizzazione delle strutture nerviane, comprese le sperimentazioni con una versione semplificata dei solai a nervature incrociate ortogonali, testati su larga scala proprio nel cantiere bolognese. Il progetto di recupero, seguendo i principi di minimo intervento, riconoscibilità, reversibilità potenziale, compatibilità e interdisciplinarità, integra gli interventi strutturali per garantire sicurezza statica e un miglioramento della risposta sismica. Gli interventi strutturali, basati su analisi dello stato attuale tramite modelli a elementi finiti, hanno previsto l’utilizzo di calcestruzzi ad alte prestazioni e fibrorinforzati. Per i rinforzi locali a taglio, si è proposto l’uso di barre in CFRP applicate con la tecnica NSM. La soluzione proposta è stata confrontata con il progetto strutturale esecutivo redatto dalla società BMS, in termini di sostenibilità ambientale ed economica, attraverso il ciclo di vita dei materiali e i relativi costi.

I contenuti dell’elaborato sono stati apprezzati dalla giuria ed espressi con la motivazione: “Chiara Gaddi, Cecilia Lega, Claudia Rota Graziosi hanno affrontato in team un lavoro di tesi molto articolato e ricco, condotto presso il Politecnico di Milano, sulla ex Manifattura Tabacchi di Pier Luigi Nervi a Bologna. Le tre studiose hanno saputo sviluppare il tema della minuziosa analisi della storia della costruzione dell’edificio originario, all’indomani della seconda guerra mondiale, fino al possibile progetto di recupero, rifunzionalizzazione e valorizzazione delle originali strutture in cemento armato nerviane, evidenziando una passione per la ricerca sulla storia dell’ingegneria che la commissione invita ad alimentare anche in futuro”.

Le parole delle vincitrici riflettono chiaramente la dedizione e l’impegno che hanno investito nel loro progetto: “La nostra tesi ha preso forma dall’incontro tra il recupero e l’interesse per le strutture, la passione per la storia dell’ingegneria e l’inclinazione all’innovazione sostenibile, siamo quindi orgogliose che questi ingredienti siano stati riconosciuti e premiati dalla Commissione di Valutazione del Premio Lino Gentilini 2023. Vogliamo esprimere la nostra profonda gratitudine alla Fondazione Gentilini e a tutta la Commissione per l’opportunità offerta ai giovani di diffondere le proprie ricerche e veder valorizzato e apprezzato l’impegno e la dedizione che permettono di portare a termine questi lavori di tesi. È un onore essere state selezionate tra numerose tesi di eccellente qualità. Questo riconoscimento ci sprona a coltivare ulteriormente il nostro interesse per gli ambiti di ricerca architettonica e ingegneristica che abbiamo avuto modo di affrontare con la nostra tesi. Questo risultato non sarebbe stato possibile senza la supervisione dei nostri professori, le cui competenze ci hanno guidato e supportato lungo l’intero percorso di tesi. Vogliamo inoltre ringraziare tutti coloro che hanno contribuito al successo di questo progetto e che continuano a sostenerci”.