LECCO – Nessun addio ai monti sorgenti dalle acque: a differenza di Lucia, Manzoni torna ogni anno. Dal 3 al 5 ottobre, infatti, la città di Lecco sarà teatro del celebre festival annuale “Lecco Città dei Promessi Sposi”, che quest’anno prenderà il titolo “Il museo che verrà: Manzoni è…”.
Anche questa edizione, come la scorsa, dovrà fare a meno dell’iconica sede di Villa Manzoni, chiusa per ristrutturazione. Essa si articolerà invece su altri punti caldi della città, tra cui Officina Badoni, Palazzo delle Paure, Villa Gomes e Canottieri Lecco, e sarà accompagnata per tutta la sua durata dal consumo di prodotti locali.
Il festival, promosso dal Comune di Lecco sotto la direzione artistica di Mauro Rossetto, è gratuito e aperto a tutti. Esso celebra la città di Lecco come teatro della vita di Manzoni e delle vicende da lui narrate in quello che viene ricordato come il primo romanzo moderno italiano.
L’impegno organizzativo e lo spessore culturale sottesi all’evento lo rendono un vero memoriale. Si tratta di una commemorazione del passato che si rinnova una generazione dopo l’altra. Come afferma il sindaco Mauro Gattinoni, infatti: “Quest’anno vogliamo parlare al futuro.”
Come un moderno Decameron, il festival si articolerà in tre giornate a tema, ognuna delle quali ospiterà eventi dalla mattina alla sera.
La prima giornata, venerdì 3 ottobre, sarà dedicata all’approfondimento del contributo manzoniano alla letteratura romantica e al suo ruolo, a molti sconosciuto, nella tradizione gotica europea.
Sabato 4 ottobre sarà il momento del “Manzoni linguista”. Gli esperti analizzeranno il contributo dello scrittore alla formazione della lingua italiana come la conosciamo oggi.
Infine, domenica 5 ottobre sarà il giorno dei percorsi, letterali e figurati: comincerà infatti con la camminata manzoniana e terminerà con la lettura di passi tratti dalla prima edizione del romanzo, il “Fermo e Lucia”.
Ma il museo manzoniano non guarda solo al passato.
Come afferma il vicesindaco Simona Piazza: “Lecco ha fatto dell’accessibilità e dell’inclusione un asse fondamentale delle sue politiche culturali”. Infatti, le esperienze del festival, organizzate con il contributo di Regione Lombardia e sotto il patrocinio del Ministero della Pubblica Istruzione, si pongono un obiettivo ben preciso. Esse saranno multisensoriali e inclusive, per garantire a tutti la possibilità di entrare a contatto con una mente affascinante e immortale come quella di Alessandro Manzoni.
Proprio questo è lo spirito degli appassionati addetti ai lavori: unirsi nella diversità per ricordare l’unicità.
C. A.