LECCO – Sono 3.268 gli studenti che hanno presentato domanda di iscrizione a un istituto superiore statale o paritario o a un centro di formazione professionale della provincia di Lecco. Il dato è comprensivo dei riorientamenti, dei reindirizzamenti scolastici e delle iscrizioni effettuate extra sistema.
Il 44,6% si è orientato sui licei, il 30,9% sugli istituti tecnici, il 13,3% sugli istituti professionali, l’11,2% sui percorsi di istruzione e formazione professionale (IeFP).
Sono alcuni dei risultati dell’analisi delle iscrizioni alle classi prime dell’anno scolastico e formativo 2024/2025, realizzata dalla Provincia di Lecco elaborando i dati ufficiali messi a disposizione dagli istituti superiori statali, dai centri di formazione professionale e dagli istituti superiori paritari e presentati nel Focus sulle iscrizioni alle classi prime degli istituti superiori e dei centri di formazione professionale nella Provincia di Lecco – anno scolastico 2024/2025.
Gli indirizzi liceali si confermano i più gettonati anche nelle scuole del territorio; mentre a livello nazionale il 55,6% degli studenti opta per un liceo, nel territorio provinciale il 44,6% dei ragazzi sceglie un indirizzo liceale. È lo scientifico in testa alle preferenze tra i licei (42,9%). Costante l’interesse per il liceo scientifico puro; in diminuzione le richieste di iscrizione al liceo scientifico opzione scienze applicate e al liceo scientifico sportivo.
Tra gli istituti tecnici, scelti dal 30,9% degli studenti, in linea con il dato nazionale (31,6%), amministrazione finanza e marketing e informatica e telecomunicazioni si confermano gli indirizzi di maggior interesse. Crescono le domande relative all’indirizzo elettronica ed elettrotecnica (+2,1%).
Si conferma il divario tra il dato nazionale e quello provinciale sulle scelte degli istituti professionali, compresi i percorsi triennali di IeFP: a livello provinciale si attesta al 24,5% (+1,9% rispetto al precedente anno), a livello nazionale, si attesta al 12,7% (+0,6% rispetto al precedente anno).
Si rileva un aumento delle richieste di iscrizione agli istituti professionali rispetto al precedente anno (+46): l’indirizzo servizi per la sanità e l’assistenza sociale resta sempre il più attrattivo, registrando il 30,5% delle richieste di iscrizione a un indirizzo professionale. Seguono industria e artigianato per il made in Italy con il 14,4% e manutenzione e assistenza tecnica con il 13,7%.
Si registra una netta diminuzione delle richieste di iscrizione ai percorsi di IeFP erogati in regime sussidiario dagli istituti superiori: si è passati da 55 alunni dello scorso anno a 18 alunni su 4 percorsi di IeFP.
Per i Cfp si registra un moderato aumento delle richieste di iscrizione, passando da 303 alunni iscritti a 349. Per l’anno scolastico 2024/2025 è stato attivato un nuovo percorso di istruzione professionale: operatore agricolo gestione allevamenti – curvatura operatore casaro d’alpeggio al Cfp Alberghiero di Casargo Apaf, che ha registrato una risposta positiva (7 iscritti). Anche le iscrizioni agli istituti paritari sono in aumento (+1%), passando da 150 alunni a 181 alunni iscritti.
“Il costante monitoraggio dei dati sulle iscrizioni – commenta il consigliere provinciale delegato all’Istruzione, Formazione professionale e Centri impiego Carlo Malugani – rappresenta un utile strumento per adeguare e riformulare annualmente il piano dell’offerta formativa provinciale. L’indagine impone una conseguente e necessaria valutazione da parte di tutte le istituzioni coinvolte nell’approvazione del Piano dell’offerta formativa, per comprendere gli interessi degli studenti e sviluppare percorsi formativi di successo e di stimolo per i ragazzi e per l’assetto produttivo del territorio”.
Il provveditore Adamo Castelnuovo sottolinea: “Le iscrizioni alle classi prime degli istituti statali di scuola secondaria di secondo grado della provincia, formalizzate dalle famiglie entro il 10 febbraio scorso e riferite al prossimo anno scolastico 2024/25, evidenziano, rispetto a quelle pervenute per l’anno scolastico in corso, una leggera flessione dei percorsi di istruzione liceale (- 5%) e dell’istruzione tecnica (- 2,2%), a fronte di un sensibile incremento delle iscrizioni ai percorsi di studio del settore professionale (+ 13,5%), con particolare riferimento ai percorsi di servizi per la sanità e l’assistenza sociale e servizi commerciali”.