CALOLZIOCORTE – Nel 2024, l’impianto T-Red installato all’incrocio tra Corso Dante e via Galli a Calolziocorte ha generato migliaia di multe in soli quattro mesi di attività. Il dispositivo era poi stato spento anticipatamente dopo forti polemiche, ricorsi legali e contestazioni sulla legittimità dell’installazione: diverse le critiche che hanno evidenziato come, ad essere punite, fossero state infrazioni minime, ad esempio ruote di veicoli poco oltre la linea.
Il 12 settembre, la giunta comunale di Calolziocorte ha approvato una determina (consultabile integralmente a questo link) che segnala l’indirizzo favorevole all’installazione e all’attivazione di nuovi impianti per la rilevazione automatica delle infrazioni semaforiche. Il provvedimento è stato proposto dal comandante della polizia locale Andrea Gavazzi e sostenuto dal sindaco Marco Ghezzi: il provvedimento non nasconde la possibilità di reinserire il t-red all’incrocio di via Galli.
Gavazzi ha elencato diverse motivazioni per l’intervento: il vecchio impianto aveva accertato 867 violazioni nel periodo 22 aprile – 25 agosto e il mancato rispetto del semaforo aveva causato incidenti stradali definiti “di dimensioni allarmanti”; l’obiettivo dichiarato è quello di migliorare la sicurezza stradale e la qualità della vita, senza escludere la possibilità di futura estensione ad altri incroci “nevralgici e sensibili”.
Il dispositivo sarà omologato dal Ministero delle Infrastrutture, installato con collaudo certificato, e opererà senza la presenza fisica della polizia locale, come previsto dal Codice della Strada.
Non è tardata la replica delle opposizioni: parole dure dal gruppo consiliare Cambia Calolzio, che denuncia il ritorno del T-Red come una scelta vessatoria, già dimostratasi inefficace e dannosa: “30 mila euro spesi, migliaia di cittadini multati (spesso per pochi centimetri oltre la linea), punti patente volati via, polemiche a non finire e, alla fine, lo spegnimento anticipato del famigerato vigile elettronico. Una vicenda da manuale su come NON si amministra una città. Dati alla mano, gli incidenti più gravi – anche mortali – si sono verificati altrove, lungo il tratto Sala-Cisano, a causa dell’alta velocità. Ma su quel fronte, nessuna iniziativa, nessun progetto, nessun investimento”.
Il capogruppo Diego Colosimo chiede la convocazione urgente della Commissione Territorio per discutere le criticità del precedente impianto e l’effettiva utilità della nuova proposta, proponendo soluzioni alternative come le mini-rotonde.
Il gruppo Calolziocorte BeneComune, guidato da Sonia Mazzoleni, parla di 800.000 euro di sanzioni accertate nel 2024 e definisce il ritorno del T-Red come un “disastro riproposto”, ponendosi una domanda sull’utilità dello strumento: “Sicurezza o cassa?”
Il ritorno del T-Red a Calolziocorte riapre una ferita ancora viva nella comunità. Mentre l’amministrazione lo presenta come uno strumento per la sicurezza, le opposizioni lo vedono come un bancomat mascherato da vigile elettronico. La discussione è aperta, e il futuro del progetto dipenderà dalla trasparenza del confronto e dalla capacità di ascolto dell’amministrazione.
Michele Carenini