TIFOSI, LETTERA AL SINDACO DI COMO: “DOV’È LA GRANDEZZA DEL CAPOLUOGO?”

LECCO – A nome di “un nutrito gruppo di tifosi blucelesti”, giunge alla redazione di Lecco News questa (polemica) lettera aperta al sindaco di Como, in vista dell’attesissimo Derby del Lario che al Sinigaglia vedrà la partecipazione di pochi blucelesti, stante le regole applicate dai comaschi.

Spett. Sindaco Di Como Rapinese
Complimenti!! Novanta due minuti di applausi ( cit: “ Film” Secondo tragico Fantozzi)
Tutto molto tragicomico quello a cui abbiamo dovuto assistere in queste settimane prima del
comico finale, di Giovedì 23 Novembre, della rappresentazione teatrale intitolata. “ COMO –
LECCO, QUANDO IL CAPOLUOGO DI PROVINCIA TEME IL PICCOLO PAESE
LACUSTRE”.

Erano queste le tanto decantate parole da lei dichiarate in fase di presentazione dei calendari di
SerieB. Ottima la location in quell’occasione, ma l’abito non fa il monaco e giunti al momento della
verità ecco che, tutto quel circo mediatico organizzato, crolla di fronte a dover organizzare l’evento
con una tempistica pregressa di 60 giorni.

Ebbene Sign. Sindaco, dov’è questa grandezza del capoluogo di provincia e dei suoi amministratori
di ogni genere e istituzione, se in due mesi non siete riusciti a organizzare un servizio d’ordine
adeguato, per di più con una partecipazione che sarebbe già stata dimezzata rispetto alla richiesta
effettiva? Riducendo a 500 biglietti un settore fatiscente, obsoleto.

Non certo una bella pubblicità sign. Sindaco per la sua Città e le istituzioni che le rappresenta,
trovare come unica soluzione di una possibile e probabile criticità adottare in modo consenziente
uno strumento ambiguo e repressivo, come la fidelity card, per poter far assistere a una partita che
già lei in Agosto ha ben pensato di accendere e mettere alle luci della ribalta nazionale.
Non è certo ben consono nella sua figura istituzionale, che dei liberi cittadini, non si possano recare
ad assistere a uno spettacolo nella sua città, previa l’ennesima schedatura, dopo il biglietto
nominale.

Inoltre non è certo una saggia decisione far giungere nella sua città un numero indefinito di
persone che alla spicciolata girovagano per città, che ne pensa?

Legittimamente ci permettiamo di pensare che questa illogica e scellerata presa di posizione da
parte delle vostre istituzioni sia dovuta al fatto di non essere stati adeguati e preparati
all’organizzazione di tale evento o addirittura disinteressati nella gestione del medesimo,
consapevoli che esisteva la scorciatoia piu facile..

D’altronde quale soluzione migliore di fronte a un eventuale problema, di non affrontarlo?
Forse nella sua città, si può entrare solo se privilegiati?

Sign. Sindaco con entusiasmo, ancora una volta il piccolo paese lacustre vi ha messo in ginocchio,
come la storia da secoli ben ricorda e ne tramanda la verità (dai Comuni , al Manzoni fino alla storia
dell’alpinismo e dell’industria).

Come briciole vi lasciamo, gentilmente, quei pochi bachi da seta, oramai di proprietà straniera
pure loro, e cogliamo l’occasione di invitarla nelle prossime occasioni di essere prudente nelle
dichiarazioni , in quanto alla prova dei fatti il “piccolo paese lacustre” e i suoi cittadini vi hanno
messo in difficoltà, senza dover nemmeno “muover foglia”, mostrando all’Italia intera
l’inadeguatezza delle istituzioni comasche in ogni ordine e grado.

Cordiali saluti !!
I BRAVI
ORGOGLIOSI DI ESSERE LECCHESI