TREZZI/’NDRANGHETA: I PERCHÈ CHE TARDANO AD ARRIVARE

LECCO – Riceviamo e pubblichiamo questo intervcento di Paolo Trezzi sugli interrogativi aperti (“che tardano ad arrivare”) dall’operazione “Metastasi”, l’inchiesta della Dda di Milano che ha sconvolto il lecchese con i dieci arresti di ieri.

Dopo la fine della miccia di ieri e il botto ‘ndranghetista, possiamo pure mettere le mani sul fuoco per chi vogliamo ma è solo un esercizio spirituale personale. I fatti materiali, oggettivi, dicono soprattutto un’altra cosa. Dicono che chi doveva vedere non ha visto e chi doveva dire non ha detto. E stanno troppi, quasi tutti, purtroppo nell’Amministrazione e nella politica e loro claque per il consenso. Quello che ancora non si sa, ancora non si capisce, ma va capito, va chiesto conto è: il perché.

Il perché uno come Ernesto Palermo, anche solo con quelle frequentazioni consolidate, sia stato messo in lista con il Pd a sostegno del candidato Brivio. Chi l’ha fatto, chi l’ha sponsorizzato, di coloro che avevano il potere di compilare le liste? Ha preso 60 voti (seppur determinanti) non 6000 e nemmeno 600. Di portatori di voti più consistenti da scegliere era piena Lecco. E’ imbarazzante e fortemente preoccupante che il segretario provinciale Crimella risponda: “Non sappiamo chi l’ha messo in lista”.. mamma mia che pena. L’avrà scelto il web???

Il perché il sindaco Brivio pur sapendo delle indagini, delle frequentazioni e dei probabili legami con il caso Lido di Parè che investivano il suo consigliere non ha fatto nulla. Non ha richiesto, imposto, a lui o a chi l’aveva sponsorizzato, di sollecitarne le dimissioni.

l perché, ancor più gravemente, oggi il Sindaco Brivio, si dica stupito dell’arresto, di non aver immaginato nulla, anzi, che se anche solo avesse immaginato… sarebbe stato lui per primo a muoversi. Però è dimostrato, audio alla mano, che sapeva da un anno. Almeno. Perché nega l’innegabile? Sono domande legittime con risposte doverose. Intanto in questi anni abbiamo assistito a politici di maggioranza che in perenne campagna elettorale si auto-attribuivano patenti antimafia e promettevano, nel giro di poche settimane, l’Istituzione di Osservatori Antimafia. Son passati anni. Hanno ripiegato sulla pulitura di qualche monumento e di mafia si son dimenticati. Ed ora ci sarà la corsa ad aprire, così per alzare il fumo all’altezza degli occhi, il covo di Franco Trovato, quella Pizzeria Wall Street che troppi, quasi tutti, hanno approvato, sostenuto che diventasse, prima un luogo abbandonato e poi uno squallido sgabuzzino, sottoscala della Prefettura, con pasticciati giri di carte e quei pochi che denunciavano tutto questo, ostacolati, denigrati, isolati. Ora al Comune e alla sua claque serve in fretta una medaglia, grande quanto una fetta di salame.da sbattere sugli occhi della città. Ed intanto le risposte tardano ad arrivare. Perché chi doveva vedere non ha visto e chi doveva dire non ha detto? E, soprattutto, continua a non dire?

Paolo Trezzi