TUBETTIFICIO: I LAVORATORI
“PRONTI A RIMETTERCI IN GIOCO”

pescarenico tubettificioLECCO – I lavoratori del Tubettificio Europeo SPA, che con grande sofferenza e non certo con superficialità hanno dovuto accettare di essere messi in mobilità, leggono con piacere che i curatori fallimentari dott. Guerrera Piero e dott.ssa Gianola Jessica con celerità hanno predisposto il Bando di affitto dell’azienda.

L’azienda , il 2 dicembre 2015, aveva presentato domanda di ‘Concordato Preventivo in continuità’ ma non era poi stata in grado di presentare al Giudice un piano ed una proposta ammissibili e non essendo intervenuto nessun cambiamento societario che potesse modificare l’assetto patrimoniale, il dott. Colasanti, il 3 maggio 2016, ha dichiarato l’azienda formalmente fallita.

Anche il successivo mese di esercizio provvisorio non ha cambiato la situazione che in realtà è sempre andata peggiorando. Pertanto i lavoratori sono stati sempre più consapevoli che senza un nuovo partner industriale, o finanziario, che portasse liquidità e risorse, l’azienda aveva la fine segnata. Hanno comunque preso in considerazione la possibilità di passare alla nuova società ‘Tubettificio Europeo SRL’, creata per subentrare al “Tubettificio Europeo SPA” dagli stessi Proprietari, ma alla fine hanno ritenuto che non ci fossero le condizioni, e tanto meno le garanzie, per approvare questo passaggio: “Tubettificio Europeo SRL” era lo stesso “Tubettificio Europeo SpA” senza cambiamenti, con gli stessi problemi economici e finanziari, il tutto grazie ad una legislazione che consente questo tipo di operazioni a dir poco eticamente vergognose. Non solo ma la “nuova” Azienda ha di fatto chiesto ai dipendenti di finanziare il proseguimento dell’attività tramite il taglio degli stipendi e dell’orario di lavoro (dopo che negli ultimi 4 anni sono stati trattenuti alle lavoratrici ed ai lavoratori le quote di un Fondo sanitario aziendale; le quote del fondo di previdenza integrativa Cometa e le quote di chi aveva chiesto anticipi alle Finaziarie… soldi dei dipendenti sottratti in busta paga e mai versati per una cifra attorno ai 300.000 euro). A questo punto per quale motivo noi, lavoratrici e lavoratori del Tubettificio; senza alcuna sicurezza sul futuro, senza nessun impegno economico diretto, senza nessuna prospettiva industriale avremmo dovuto “finanziare “ questa Società che era, di fatto, sotto tutti gli aspetti la stessa che era arrivata al fallimento ???

Sono stati questi gli unici motivi, e non come alcuni mezzi di informazione hanno scritto la riduzione di stipendi e salari, che hanno fatto prendere la drammatica decisione di non accettare la proposta fittizia “di affitto” e di andare in mobilità.

Per i lavoratori è stata una scelta sofferta e difficile, certamente non presa alla leggera, ma con la consapevolezza che l’unica speranza per far rinascere il Tubettificio Europeo potesse (e può) venire solo da un nuovo imprenditore che creda nella possibilità di proseguire l’attività e voglia sviluppare un settore industriale che ha ancora buone potenzialità con un mercato interessato all’acquisto degli imballaggi prodotti a Lecco.

Gli operai e i tecnici hanno lavorato per anni in situazioni difficili per la mancanza di continuità e programmazione, si lavorava quando i materiali erano disponibili e nell’ultimo anno i turni di lavoro venivano organizzati con un preavviso di solo 24/36 ore. Nessuno si è mai tirato indietro anzi abbiamo spesso garantito la produzione, e tutte le attività connesse, nonostante le evidenti difficoltà di gestione regalando spesso ore di lavoro e cercando di far funzionare l’azienda in tutti i suoi aspetti nella speranza che la dirigenza trovasse una soluzione. Non si può quindi in nessun modo attribuire “colpe” alle maestranze del Tubettificio che sono state sempre disponibili a sacrifici pur di mantenere il posto di lavoro e l’azienda aperta.

Ora siamo noi i primi a sperare che da questo bando sortisca il risultato a lungo sperato, restiamo in attesa di una “chiamata al lavoro”, certamente siamo disponibili a “rimetterci in gioco” e a ripristinare le nostre attività allo scopo di riavviare questa storica azienda, riprendere le quote di mercato perse per mancanza di affidabilità delle consegne e riattivare l’attività lavorativa del Tubettificio Europeo che certamente ha tutte le caratteristiche per proseguire quella attività industriale che ci ha consentito nel tempo di avere uno spazio nel mercato interno ed europeo.

Maestranze Tubettificio Europeo in fallimento