FIACCOLATA CONTRO I DECRETI “SVUOTA CARCERI”,
LA LEGA SI MOBILITA

SAMSUNG CSCLECCO – Anche a Lecco, come in altre 50 città del Nord Italia, i leghisti scendono in piazza per manifestare contro i decreti “svuota carceri”.

Un centinaio di persone si sono date appuntamento presso il Carcere di Pescarenico con le fiaccole in mano per poi incamminarsi alla volta del vecchio tribunale. “Abbiamo scelto due luoghi simbolo della città – ha spiegato Paolo Arrigoni, senatore della Lega Nord –. Il carcere visto che si parla di decreti svuotacarceri e il tribunale che dovrebbe essere il luogo dove viene assicurata la giustizia, ruolo che non potrà più ricoprire perché con i decreti approvati per le persone non c’è la certezza della pena e quindi saranno ancora più invogliate a delinquere. Purtroppo le famiglie sono sempre più preoccupate per l’escalation della criminalità”.“Anche con il prossimo probabile governo Renzi – ha sottolineato Arrigoni – la situazione non cambia, la maggioranza sarà la stessa e io voglio ricordare che stiamo parlando di ben quattro decreti svuota carceri, di cui due in fase di conversione, uno alla Camera, uno al Senato. Decreti che lasceranno in libertà migliaia e migliaia di delinquenti. Ancora una volta viene messa a rischio la sicurezza”.

“Siamo qui per protestare contro una serie di SAMSUNG CSCprovvedimenti che porta ulteriore insicurezza a quella che già è la percezione dei cittadini – ha commentato Marco Benedetti della Lega Nord -. I giornali sono pieni di furti, scippi… É chiaro che se non c’è la certezza della pena e se la soluzione non è costruire nuove carceri ma fare uscire dal carcere i delinquenti… credo che questa non sia la soluzione migliore”.

Arrigoni ha aggiunto un altro motivo che l’ha spinto a manifestare:”Siamo qui anche per chiedere lavoro. Ci sono sempre più imprese in crisi, il livello di tassazione è veramente elevato, molte imprese chiudono o al limite scappano all’estero anche per gli eccessivi vincoli di questa Europa che impone il patto di stabilità e impedisce agli enti territoriali, comuni, province e regioni, di spendere i soldi che hanno in cassa per appaltare delle opere. É una situazione che non ci piace, confidiamo in un’apertura di Renzi su questi temi, ma, ahimè, temiamo di no”.

Elena Pescucci