LOGISTICA/NELL’AGROALIMENTARE
SI PUNTA SULLA SOSTENIBILITÀ

La logistica sostenibile – o green logistics – è la direzione verso cui si stanno muovendo un po tutti i settori e, in particolare, quello agroalimentare.

Si tratta di un segmento di mercato fondamentale per il nostro Paese, con l’economia italiana che è stata in grado di crescere al di sopra della media globale nell’ultimo biennio anche grazie agli ottimi risultati ottenuti dall’agroalimentare Made in Italy.

Secondo il primo report dell’Osservatorio Agroalimentare della Fondazione Giampiero Sambucini e della Fondazione Edison, mentre le performance dell’industria italiana sono rimaste pressoché stabili, la produzione agroalimentare è cresciuta del 10% tra il 2021 e il 2022. Un contributo importante è arrivato dalle esportazioni, con l’export di prodotti agroalimentari italiani che per la prima volta ha superato un valore di 60 miliardi di euro.

Oltre agli ottimi risultati registrati dal punto di vista del fatturato, al giorno d’oggi il comparto è chiamato anche a diminuire l’impatto ambientale della supply chain agroalimentare. D’altronde, l’obiettivo dell’Unione Europea inserito nel Green Deal europeo e nel pacchetto Fit for 55 è quello di ridurre del 90% le emissioni dei trasporti dell’UE: un piano d’azione con cui si tenterà di raggiungere la carbon neutrality nel vecchio continente entro il 2050.

Cosa significa logistica sostenibile e cosa implica nel settore agroalimentare

Con green logistics si fa riferimento a una catena di acquisti e vendite sostenibile dal punto di vista ambientale, adottando una serie di soluzioni a basso impatto ambientale per il trasporto, la consegna e il riciclo di merci e prodotti.

Ovviamente, in ambito agroalimentare la progettazione di soluzioni sostenibili per la logistica è un’operazione più difficile e complessa, in quanto bisogna tenere conto della necessità di mantenere molte tipologie di prodotti all’interno della catena del freddo.

Per questo è importante che a occuparsi di queste attività siano realtà specializzate nella gestione della supply chain agroalimentare come STEF, che per favorire la diffusione della logistica sostenibile nel settore ha elaborato il piano Moving Green, volto a ridurre l’entità dell’impronta di carbonio dell’azienda così come quella dei suoi fornitori e collaboratori.

Come si può rendere sostenibile la logistica agroalimentare

Per implementare processi logistici sostenibili nella supply chain agroalimentare serve innanzitutto una sinergia pubblico/privato, ovvero una collaborazione fra le imprese e le amministrazioni pubbliche finalizzata all’elaborazione di strategie efficaci di riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra.

Un esempio sono gli investimenti previsti dal PNRR nell’ambito della logistica e dei trasporti, fondi che possono aiutare le aziende del settore nel processo di digitalizzazione o nel rinnovamento delle flotte.

Le tecnologie digitali infatti contribuiscono a rendere la logistica agroalimentare più efficiente e sostenibile, ad esempio sfruttando l’analisi avanzata dei dati per ottimizzare i trasporti e diminuire le emissioni di CO2.

Un intervento utile è la perfetta sincronizzazione tra i magazzini e le aziende di trasporto, per evitare i viaggi a vuoto dei mezzi che comportano un danno ambientale ed economico significativo. Questo risultato richiede anche il potenziamento dell’analisi dei KPI logistici, per monitorare in modo preciso e affidabile tutti gli spostamenti dei prodotti.

Anche la razionalizzazione dei trasporti è senz’altro un elemento chiave di una logistica agroalimentare sostenibile, un processo che richiede un intervento a 360° e coinvolge tutte le aziende che partecipano alla supply chain.

Razionalizzare i trasporti, infatti, non significa solo ottimizzare le spedizioni e la disposizione del carico a bordo dei mezzi, ma anche progettare packaging alimentari in grado di ridurre gli ingombri e i pesi senza compromettere l’effetto barriera, ossia la protezione dagli agenti esterni come luce, umidità, temperatura e microrganismi garantita dall’imballaggio.

Naturalmente è possibile intervenire anche nella sostituzione dei veicoli più inquinanti con mezzi più ecologici, ad esempio camion e furgoni di ultima generazione omologati con gli standard ambientali Euro 6.

Allo stesso modo, è possibile coprire parte del fabbisogno energetico con energia ricavata da fonti rinnovabili, anche attraverso l’autoproduzione di elettricità mediante l’installazione di pannelli solari fotovoltaici.

Per velocizzare la transizione verso la green logistics in ambito agroalimentare, quindi, è fondamentale uno sforzo congiunto da parte delle aziende, del settore pubblico e dei consumatori.