ALL’ORATORIO DI SAN NICOLÒ IL TRADIZIONALE PRESEPE VIVENTE DEI RAGAZZI

LECCO – Tradizionale appuntamento all’oratorio San Luigi di Lecco Centro con il presepe vivente messo in scena da sessanta figuranti, dalla seconda classe della primaria agli adolescenti e da un numeroso gruppo di volontari, con la partecipazione di parenti e amici. La conclusione al termine della messa con la partecipazione di una giovane coppia con un bambino che ha vestito panni della Sacra famiglia. Ha cantato coretto dell’oratorio.

Papa Francesco: “Francesco non vuole realizzare una bella opera d’arte, ma suscitare, attraverso il presepe, stupore per l’estrema umiltà del Signore, per i disagi che ha patito, per amore nostro, nella povera grotta di Betlemme. Ecco la prima caratteristica: il presepe nasce come scuola di sobrietà – ha sottolineato il Pontefice – E questo ha molto da dire anche a noi. Oggi, infatti, il rischio di smarrire ciò che conta nella vita è grande e paradossalmente aumenta proprio sotto Natale: immersi in un consumismo che ne corrode il significato, in cui non c’è spazio interiore per lo stupore. E il presepe nasce per riportarci a ciò che conta a Dio che viene ad abitare in mezzo a noi, ma anche alle altre relazioni essenziali, come la famiglia, presente in Gesù, Giuseppe e Maria, e le persone care, rappresentate dai pastori”. Per questo, secondo il Papa, il presepe è come un Vangelo vivo, un Vangelo domestico e in questi giorni vedremo Dio adagiato in una mangiatoia: è il più forte messaggio di Pace per la vita di ognuno di noi e per il mondo di oggi. Le guerre sempre sono una sconfitta: non dimentichiamo questo, una sconfitta. Soltanto guadagnano i fabbricatori delle armi. Per favore, pensiamo alla Palestina, a Israele, pensiamo all’Ucraina. L’Ucraina martoriata, che soffre tanto. E pensiamo ai bambini in guerra, le cose che si vedono – ha concluso il Pontefice – andiamo al presepio e chiediamo a Gesù la pace, lui è il Principe della pace”.

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