CALCIO A 5, TROPPO MANTOVA
PER IL LECCO: FINISCE 7-1

MANTOVA – Il Lecco si arrende 7-1 sul campo della capolista Mantova. Il match, valido per la terza giornata di ritorno del girone A di Serie A2, ha visto i blucelesti tener bene testa ai forti padroni di casa nei primi 10′, ma una volta sotto 4-1, l’inerzia del match non è più cambiata.

Lecco subito vicino al gol con il colpo di tacco di Picallo a deviare un tiro da fuori di Garcia Rubio. Risposta locale con una doppia conclusione di Battistoni senza esito. Al 3′ Picallo prima, e Scarpetta poi, si mangiamo il vantaggio davanti a Ricordi. Al 4′ spunto di Titon, conclusione dalla distanza e Solosi è beffato per il vantaggio mantovano. Scarpetta sfiora subito il pareggio e Bianco non trova la deviazione vincente sul secondo palo. Al 5′ Ricordi devia in angolo un tiro di Hartingh dalla destra. All’8′ ancora Titon dalla destra fulmina Solosi in diagonale e porta i suoi sul 2-0. Passano pochi secondi, corner di Picallo, Garcia Rubio stoppa di petto e da fuori batte Ricordi per il 2-1. Il Lecco spinge, ma Solosi deve respingere una botta da fuori del solito Titon. Scarpetta dalla destra calcia sull’esterno della rete al 10′ e poco dopo una caparbia azione di Baroni vale il 3-1, con il numero 7 di casa si ripete 30″ più tardi per il 4-1. Al 16′ Mentasti ruba palla in area ma calcia sul fondo. Solosi è attento su Battistoni, poi nulla può al 18′ su Baroni che insacca tutto solo il 5-1 su assist di Titon. Scarpetta manca il gol su azione d’angolo e la squadre vanno al riposo sul 5-1.

La ripresa si apre con la rete di Battistoni dopo 30″ che spegne le residue velleità di rimonta dei blucelesti. Foti sfiora il gol su corner di Hartingh all’8′, dalla parte opposta immediata risposta mantovana con il 7-1 di Caio. Al 10′ spunto di Scarpetta, palla a Mentasti che non trova la porta da due passi. Nonostante il risultato compromesso, il Lecco non demorde e al 13′ Joao chiama Ricordi al miracolo per negargli il gol. La gara ha ormai poco da dire e nessuna delle due squadre trova spunti offensivi degni di nota, tranne una botta di Titon a pochi secondi dal termine che trova Solosi pronto alla respinta.