Cara Lecconews,
È FINITA
Tra falli da rigore da oratorio e parate da Champions.
Perdere 4-1 o 2-1 non aveva e non ha più importanza.
Non era come una finale ma più un finale
Abbastanza pietoso, come da 3 mesi in qua
Più volte si è perso una partita, più volte molto di più.
SI PERDE e si poteva perdere, era dura fin dall’inizio, si sapeva già.
È più dura mandare giù il contorno.
Che è il modo.
I microfoni in mano al Presidente che non ha in mano ben più dell’italiano.
Le scelte di gioco, e l’impressione di non saper giocare e far giocare.
Scelte stile roulette, allenatori e società stile tre carte.
SE NON FOSSE per i tifosi non ci sarebbe nessun Jolly su cui fare affidamento per salvare la faccia visto che non si può salvare il campionato.
È FINITA, non per un punto nelle ultime undici partite e solo 21 finora.
È finita perché troppi non erano, non sono all’altezza. Del campo e della situazione.
È FINITA ed è un bene così.
A questo punto.
Punto che non fa classifica, ma fa futuro.
CHE SI STACCHINO le macchinette, si vada via con una scala da uno studio TV o come si vuole, poco cambia, pur che sia un andare via.
È FINITA per ricominciare come una fenice. Non con i gettoni delle macchinette che è stata una scommessa fin che è durata, è tempo di forgiare il metallo, aprire le valvole e riemergere con queste dai fondali.
CI SONO uomini e imprese di casa, conosciute, che fanno questo, che sono partite dal lago e sono in tutto il mondo e non hanno ancora finito.
Aspettino quanto serve o quanto credano.
Anche dentro le porte dei tribunali se deve essere il sipario scelto da chi chiede riconoscenza ma mastica e sputa.
Ma che dopo che sia finita.
Sia finita davvero.
Così da ricominciare.
Di nuovo. A nuovo.
PERCHÉ siamo tutti Lorenzo Marconi.
Qualcuno deve dimostrarlo, qualcuno deve meritarlo ma tutti gli altri non lo dimenticheranno.
#SiamotuttiLorenzoMarconi
–