LECCO – Con la chiusura della sessione estiva di calciomercato, stravolta dall’emergenza Covid-19, il direttore generale Angelo Maiolo e il direttore sportivo Domenico Fracchiolla fanno il punto in casa Calcio Lecco 1912.
A iniziare la conferenza è il DS: “Vorrei ringraziare la famiglia Di Nunno perché è sempre stata vicina sin dal primo giorno in cui abbiamo iniziato a lavorare. È stato un mercato lunghissimo e forse siamo stati i primi a iniziare e gli ultimi a finire. Chiaro che a monte non pensavamo di portare a Lecco giocatori tanto importanti, poi va considerato il fatto che sono cambiate le regole delle liste e la situazione che stiamo vivendo che hanno reso ancora più imprevedibile questa sessione. Sono state tutte belle trattative lunghe: Marotta è stata la prima, con Celjak abbiamo fatto un’accelerata improvvisa, con Pissardo invece è durata due mesi. Mi sono piaciute molto le operazioni con i giovani, perché abbiamo preso quattro 2001 validi che hanno dato il senso alla programmazione e qualcuno di loro sta già trovando spazio in campo”.
E alla domanda sulla trattativa che ha portato Kaprof a Lecco, Fracchiolla risponde così: “Il giocatore mi è stato proposto da Lorenzo De Santis e chiaramente è stato proposto a differenti squadre italiane per via del doppio passaporto argentino e italiano. In Argentina si stanno dilatando i tempi per iniziare il campionato e questo porta molti giocatori ad avvicinarsi all’Europa. È stato determinante il patron Di Nunno che con un grande sforzo ha voluto chiudere la trattativa. Noi in generale abbiamo trattato molti giocatori, anche nomi che non sono mai usciti sui giornali. L’operazione Kaprof ha dato lustro anche al nome della società che ha fatto il giro del mondo, perché in Argentina la notizia è stata diffusa con grande eco”.
L’ultima domanda al DS riguarda il suo ambientamento a Lecco: “Avete visto come ho esultato contro il Livorno, ho un modo focoso di vivere la gara anche perché questa squadra impersonifica le caratteristiche del mio modo di essere. Mi sento addosso questi colori sin dal primo momento e questa voglia di lottare cerchiamo di trasmetterla non solo alla prima squadra, ma anche al settore giovanile”.
Il direttore generale Angelo Maiolo spiega quanto siano stati fondamentali l’appoggio e i sacrifici della famiglia Di Nunno: “Quando si parla di giocatori veri il patron non si tira indietro e l’operazione Kaprof è la ciliegina perché abbiamo comunque una bella squadra con dei nomi altisonanti. Devo dire che siamo tutti felici e ci auguriamo che la città di Lecco capisca l’impegno che sta mettendo in campo. La presidenza e il DS hanno lavorato nell’ottica di valorizzare i giovani, perché la prospettiva societaria è anche quella di lanciare ragazzi non solo per monetizzare. Al patron piacerebbe essere ricordato anche per aver lanciato la carriera di un futuro campione. Speso di meno rispetto all’anno scorso? Direi di sì, anche dopo l’operazione di Kaprof. In generale i soldi sono stati utilizzati meglio. Penso che sia normale che i tifosi sognino in grande”.