LECCO – La 28° rassegna di teatro amatoriale ‘Una città sul palcoscenico’ si chiude con il riuscitissimo spettacolo presentato dalla Compagnia “Il Cenacolo Francescano’. Davanti a un pubblico numeroso e partecipe è andata in scena la commedia ‘Con tutto il bene che ti voglio’ di Luciano Lunghi, prolifico autore teatrale.
Piangere, spaventarsi, deprimersi, provare nostalgia, arrabbiarsi, aggredire, avere fame, sonno. Sono tutte sensazioni che l’uomo ha in comune anche con il regno animale. L’unica attività di cui l’essere pensante ha l’esclusiva è il ridere. Il saper ridere della vita è proprio di chi può pensare, riflettere, paragonare, di chi sa gustare un paradosso, godere di una caricatura, attaccare satireggiando, ridicolizzare un conformismo acritico. Eppure il riso è sempre stato considerato una forma minore di spettacolo. Viviamo di frasi fatte e situazioni già vissute che solo uno sguardo comico è in grado di analizzare con ironia. Uno sguardo dissacratorio all’interno di un matrimonio banalmente vissuto, che solo dopo aver attraversato due ore di rocamboleschi pericoli, diventerà un’unione consapevolmente felice. Due ore dedicate al divertimento, sicuri che per tornare seri, intellettualmente ‘impegnati’, avremo tutto il tempo, appena usciti da teatro. Ma una risata, quando è buona, rimane con noi.
‘Con tutto il bene che ti voglio’ ricorda per certi aspetti la pochade, quel genere di commedia nata a Parigi nell’Ottocento, dove i colpi a effetto e gli intrighi si reggono su un canovaccio di sentimenti contrastanti. Con una recitazione improntata al più assoluto realismo, il pubblico ha assistito sinceramente divertito alla decisione di un marito di fingersi morto, complice un amico medico per verificare se la noiosa moglie e la di lei onnipresente madre sentiranno la sua mancanza come accade alla vicina di casa che dalla morte del marito soffre di allucinazioni. Grazie alla bravura di ogni ingranaggio della Compagnia, il pubblico ha vissuto con applausi e risate le loro performances.
Quando tutto quello che fai sembra facile, vuol dire che dietro c’è una competenza straordinaria. La qualità che fa la differenza è la cura del particolare. Ecco quello che ha consentito il grande successo della commedia. E la regia di Renato Viscardi è stata in questo quasi maniacale con un impianto scenico che raramente ci è dato di ammirare. Una prestazione eccellente di tutto il gruppo, dai protagonisti ai caratteristi; tutti espressivi al massimo livello in una situazione grottesca. Antonio Schiripo, Nicoletta Paganoni, Licia Latino, Domenica Venezia, Carluccio Losa, Ciano Benaglio, Chiara Ciresa, Aris Anghileri e Clementina Bonalana hanno dimostrato aldilà di ogni dubbio di esprimere con grande capacità le loro doti interpretative in ogni situazione scenica.
La Compagnia ‘Il Cenacolo Francescano’ continua a essere un punto di riferimento e un faro per tutto il Teatro Amatoriale del territorio e non solo. Molto divertente l’entrata in scena della vicina di casa nelle vesti della visionaria. Segnando la cifra stilistica di una comicità raggiunta attraverso l’azione, all’allucinata sono seguite le gag del venditore di scarpe, innamorato della moglie, dell’assicuratore, della vedova che, spargendo le ceneri del compianto marito, fa starnutire il morto e dell’impiegata delle pompe funebri che, con un gigantesco attrezzo atto a far salire libero nel più alto dei cieli il defunto, svela la grottesca messinscena. Tutti hanno caratterizzato una rappresentazione decisamente all’altezza di un teatro per professionisti.
Nella serata di sabato 11 maggio sono state consegnate alle compagnie partecipanti le targhe a ricordo di questa prestigiosa manifestazione: molto gradita è stata la presenza dell’assessore Roberto Pietrobelli a dimostrazione e conferma dell’importanza culturale e sociale del Teatro Amatoriale e dell’attenzione che l’Amministrazione Comunale dedica a questo aspetto della vita sociale della città.