RELIGIONI. DON GIOVANNI MILANI MEDITA SULLA QUINTA DOMENICA DI AVVENTO

Ritorna in questa quinta domenica di Avvento la figura di Giovanni il Battista. Giovanni ha preceduto il Signore Gesù, il Cristo di Dio, ma ancora oggi ce lo indica, ci prepara alla sua venuta, è il personaggio umile ed autorevole che ce lo mostra a dito, nella nostra tradizione, che conserva l’antico, solo Maria oltre lui, come vedremo nella prossima ventura domenica, con il garbo infinito di madre, ce ne offrirà il dono.

Il seguito di folle che il Battista muoveva lo rendeva sospetto all’autorità religiosa: lui di stirpe sacerdotale, ma ascetico frequentatore del deserto. Giovanni battezza, pone segno religioso, non così inconsueto, ma forte: si compone allora una delegazione autorevole di sacerdoti e leviti (inviati dai Giudei che, come sappiamo nel IV vangelo, sono i capi del popolo) per interrogarlo innanzitutto sulla sua persona.“Tu chi sei?”.

Previene la risposta attesa: “Io non sono il Cristo!”.Giovanni fa continua negazione di ogni attribuzione autorevole che gli venga proposta: non è Elia, né il Profeta pari a Mosè: la delegazione sacerdotale chiede dica di sé perché possa far relazione.Ha solo da dire d’essere voce: “Voce che grida nel deserto: rendete diritta la via del Signore”, amplificazione della profezia di Isaia.

È interessante la riflessione di sant’Agostino che rileva come Giovanni sia voce, mentre il Signore Parola (“In principio era la Parola”). Non ha senso voce che non abbia parola, quella voce che grida nell’aridità del deserto trova significato pieno solo nella parola che porta ed è il Signore Gesù.Sembrano delusi gli interlocutori per delega ed indagano ancora: se non è né il Cristo, né Elia, né il Profeta chiedono perché dunque ponga quel gesto di purificazione nel battesimo.

Risponde Giovanni che l’immersione battesimale cui lui invita e pratica su chi lo segue è di acqua: solo simbolica purificazione che vuol richiamare immersione vera che solo potrà operare personaggio più alto – quei pretesi sapienti non lo conoscono ma già è presente – (“colui che viene dopo di me, ed era prima di me”) tanto grande che Giovanni stesso si senta indegno prestargli servizio, il più umile.Giovanni il Battista è voce che chiama nell’aridità del deserto, simbolica invocazione di vita, di senso, donando speranza verso la pienezza della Parola, quella che porta l’annuncio felice di Gesù, il suo “vangelo”, l’annuncio felice dell’amore di Dio.Il suo battesimo d’acqua, è richiamo a preparazione interiore, di conversione per far posto al Signore che viene donatoci da Maria nel Natale e più dal Padre per il trionfo su ogni nostro male.

 

Don Giovanni Milani