LECCO, L’IRPEF PASSA.
500MILA EURO IN PIU’
NELLE CASSE DEL COMUNE

elisa corti 1LECCO – L’Irpef passa come da copione nel Consiglio comunale di Lecco e così le casse di Palazzo Bovara avranno circa 500mila euro in più. In un’assemblea turbolenta, in cui la minoranza ha tentato di far saltare il banco uscendo proprio durante la discussione sull’imposta sul reddito, la proposta dell’assessore al Bilancio Elisa Corti è stata comunque approvata. Quindi ora si passerà dal prelievo dello 0,3% per tutti, a un sistema di aliquote differenziate in base al reddito.

Fino ai 15mila euro l’aliquota sarà pari a 0,25%, fino ai 28mila euro l’aliquota sarà pari a 0,4%, fino ai 55mila 0,6%, fino ai 75mila 0,7% e, per i redditi maggiori, si pagherà lo 0,8%. “Ci sarà un prelievo maggiore negli scaglioni più alti – spiega Corti –, mentre 6.800 cittadini esentati dal pagamento dell’Irpef. Inoltre il gettito complessivo aumenterebbe da 2,5 milioni a tre milioni di euro all’anno”.

angela fortinoLa minoranza ha cercato in tutti i modi di non far approvare la proposta. “L’aumento toccherà la maggior parte dei cittadini che lavorano – tuona Angela Fortino (Pdl) -. Non ci stiamo con questo aumento, anche perché volevamo essere coinvolti prima nella commissione per la preparazione del testo. E, per di più, non bisogna guardare solo il reddito come unico parametro, perché così si vanno a colpire le famiglie monoreddito”. Giacomo Zamperini (Fdi) invece cita la letteratura mondiale: “Vi siete candidati con un programma che diceva che avreste tolto l’addizionale Irpef, ma invece l’avete aumentata. Volete fare i Robin Hood, ma siete come lo sceriffo di Nottingham. Le aliquote sono state modificate solo per incassare di più”.

Casto Pattarini (Pd) difende a spada tratta la proposta di Corti. “Si passa dal 5% al 6% delle entrate – spiega -. Questa manovra è molto più equa di quella di prima: il 55% dei cittadini pagherà di meno, mentre il 10% coprirà il 90% degli aumenti”.

La minoranza le tenta tutte per non far passare il provvedimento, chiedendo anche la verifica del numero legale in un momento in cui alcuni esponenti della maggioranza – tra cui il sindaco Virginio Brivio – erano fuori dall’aula. Si rifà l’appello, ma il numero c’è. Non c’è invece il numero per l’immediata eseguibilità: Alberto Invernizzi (Appello per Lecco) infatti non ha votato in questo frangente.