A CALOLZIO “COME IL VENTO,
GIOVANNI SEGANTINI IN MUSICA”

CALOLZIOCORTE –  All’interno della Maratona Telethon 2014 un altro appuntamento di alta cultura interpretato dai giovani musicisti Massimo BorassiGiovanni PiacentinoDyana Bovolo, con il coro i Vous de la Valgranda, diretto da Riccardo Invernizzi con una regia e il racconto del teatrante Michele Casadio.

SEGANTINI FOTO DI GRUPPO

La serata ha presentato il ricordo del pittore Giovanni Segantini, celebre pennello di fine ottocento, che con la sua opera tocca gli aspetti più sublimi dell’arte, dalla vita alla morte, dalla natura alla maternità, dal canto dell’amore al fascino delle montagne. I giovani interpreti hanno così attraversato la vita e le opere di una mente geniale della pittura con una brillante esibizione teatro musicale, cominciata con i versi fuori campo dell’Infinito di Giacomo Leopardi fino ad arrivare alle lettere originali che il Segantini scriveva dalle sue vette a pittori, poeti, letterati, politici e critici d’arte.

PROIEZIONE SEGANTINI (73)

Non sono mancate le note più romantiche nelle quali si racconta nel suo profondo, quando scrive alla moglie, quando parla dei suoi amati bambini o quando descrive il suo turbamento dell’essere artista, mentre vive una fede sempre più profonda. Narrazione, organo, tromba, la voce di un soprano, un coro. Suoni e armonie della vita e della terra. Gli artisti hanno voluto terminare la serata dedicando l’applauso all’operato sociale della Maratona Telethon che è stata rappresentata da Renato Milani, coordinatore Telethon Lecco e Gerolamo Fontana, presidente Uildm Lecco. La complessa direzione tecnica dello spettacolo, nella cornice della parrocchiale di San Martino di Calolziocorte è stata affidata alle esperte mani di Giuseppe Longhi e la presentazione ufficiale a Francesco Ventura. Presenti i sacerdoti Don Matteo Bartoli e Don Leone Maestroni, pienamente soddisfatti della serata.

 

“Credo che, al di là della bellezza dello spettacolo, queste persone ci abbiano insegnato tre concetti: la non mortalità dell’arte, perché ieri sera non é rinato Segantini, ma il suo testamento artistico, fatto di terra, di aria e di amore per i suoi luoghi. Il tutto attraverso la musica, il canto e la poesia. Il secondo punto é la rivelazione del concetto di ricchezza, che non riguarda più il denaro, ma riguarda i luoghi di appartenenza e la consapevolezza di avere davanti agli occhi e sotto i piedi (e dentro al cuore, perché no) qualcosa di prezioso. Il terzo punto é la spiritualità, che non guarda al cielo, ma nasce dalla terra, dalla neve, dal fieno”.

[Pierre Bonaretti, in arte Martinez. Artista, classe ’88, allievo dell’Accademia di Brera]