AZIONE LOMBARDIA NON “SCUSA” TRENORD: INCONTRO SUL TEMA FERROVIE

MILANO – I vertici delle sezioni lombarde di Azione, il partito di Carlo Calenda, si sono riuniti a Milano per “Trenord: non ti scusiamo per il ritardo”, un incontro d’inquadramento della mobilità su rotaia regionale e le sue annose problematiche.

Il primo passo verso una maggiore consapevolezza del problema, da attuare proprio nelle stazioni delle province lombarde, sarà il volantinaggio della mattina del 21 marzo, che ha lo scopo di sensibilizzare i pendolari e i cittadini sulle problematiche più comuni a tutte le stazioni della regione: nel lecchese, le stazioni coinvolte saranno quelle di Calolziocorte e Paderno d’Adda.

Per il lecchese, la segretaria provinciale Eleonora Lavelli ha presentato la situazione “come pendolare della linea S8. Per quanto riguarda la mia provincia, tre sono le tematiche che vorrei toccare. La prima riguarda il taglio dal 5 febbraio di numerose corse sulla linea S8, negli orari della mattina dalle 7 alle 8: questa è una problematica importante, che sta aumentando il numero di pendolari che poi si trovano a percorrere le tratte in piedi, in situazioni di sovraffollamento dei convogli. Il secondo tema riguarda la diminuzione delle corse verso Bergamo, in forza dei lavori presso la stazione di Ponte San Pietro: questo porta i pendolari che poi passano da Calolziocorte a dover prendere delle linee sostitutive via bus, che però non sono ancora state rodate in maniera efficace. L’ultimo tema riguarda invece la questione del ponte di Paderno, ponte su cui ci annunciano dei lavori necessari di sostituzione del ponte, che ha una tratta anche ferroviaria, entro i prossimi otto anni; ancora niente però è stato programmato, nessun finanziamento è ancora stato investito e quindi i pendolari si troveranno a stretto giro a chiedersi come arrivare dall’altra parte del ponte, sulla sponda bergamasca. Per questo saremo in piazza e nelle stazioni, sia a Paderno d’Adda che a Calolziocorte, insieme ai colleghi delle altre province per manifestare contro i disservizi di Trenord”.

Alla presenza del Comitato pendolari di Milano, il consigliere regionale Massimo Vizzardi ha inoltre esposto le problematiche generali della struttura: “Secondo l’ultimo rapporto del 2022, il 17% dei treni è in ritardo e 70 treni circa ogni giorno vengono soppressi; questo non è assolutamente accettabile, anche perché il ritardo avviene quasi sempre negli orari di punta e con un costo del servizio che non cambia o aumenta, come successo recentemente con un aumento del 4% dei biglietti. Questo ci costa anche perché la Regione, anziché fare una gara, ha confermato Trenord alla gestione delle ferrovie per i prossimi 10 anni, che, al di là delle entrate che Trenord ha avuto per i biglietti, come regione Lombardia significa un investimento di 6 miliardi di euro, quasi 600 milioni di euro ogni anno a favore di Trenord. Un altro problema sono le disparità interne, con le province meridionali della regione che mancano di molti servizi”.

Il segretario Carlo Calenda ha poi inviato un videomessaggio: “La questione dei trasporti lombardi è fondamentale, perché con Trenord che non va a gara, aumentano i costi e non aumentano i servizi. Questa è una situazione classica in Italia, cioè la mancanza di concorrenza, che incide su il costo e sulla qualità del servizio: io l’ho vissuta per tre anni, perché ho vissuto l’ingresso in Italo, e so quanto può incidere positivamente sul costo del biglietto e sulla qualità del servizio la competizione”.

Oltre alle rimostranze dai territori, che hanno sollevato, tra gli altri, i temi della difficile intermodalità tra gomma e ruota, di mezzi e materiale rotabile sorpassati, di problematiche nella transizione ecologica e di logistica e orari delle corse, l’appello a una risoluzione si è sollevato dal Parlamento e dall’Europa: l’onorevole Elena Bonetti ha affermato che “avere dei territori della Regione Lombardia di fatto non connessi a quelli che sono le grandi filiere della produttività, del lavoro e dello studio significa aumentare lo spopolamento di alcune aree che sempre di più risulteranno periferiche e abbandonate. Lo spopolamento di queste aree significa una perdita di produttività di queste fasce di territori, ma anche fragilità sociale. Dall’altro lato una connessione del tutto insufficiente e inadeguata, come quella che Trenord e Regione Lombardia stanno offrendo, ha una conseguenza non solo sulla vita dei cittadini, ma sulla capacità della Lombardia di diventare una regione competitiva a livello nazionale ed europeo”.

L’onorevole Giulia Pastorella, membro della Commissione Trasporti, ha poi evidenziato che “la maggioranza di governo non vuole mettere in discussione l’operato di una Regione governata dalle stesse forze politiche e se ne lava le mani. La Commissione Trasporti può essere uno sbocco, io invito i comitati a portare osservazioni puntuali da discutere”.

La parlamentare europea Caterina Avanza, inoltre, ha affermato che “Per colmare il gap con le grandi regioni d’Europa, il percorso di sviluppo futuro della Lombardia sarà legato alla sua capacità di implementare un modello di sviluppo armonico tra Milano e il resto della regione”.

Dal Parlamento, invece, sono intervenute le senatrici Giusy Versace e Mariastella Gelmini: “I trasporti in Lombardia sono un tema molto complesso, rispetto al quale gli alibi sono terminati, perché è un problema annoso che ha determinato gravi disagi per i pendolari e per i cittadini. Se anche noi siamo all’opposizione, il nostro compito è quello di attenzionare chi governa su questa tematica e trovare insieme, laddove ci sia la disponibilità, o incalzare la maggioranza affinché questo tema faccia dei passi avanti e si trovino delle soluzioni adeguate per garantire servizi ai cittadini”.

Michele Carenini