CALCIO SERIE B. IL COMMENTO: LECCO, CHE SCHIAFFONE… E ORA BONAZZOLI?

LECCO – La manita stavolta ha davvero lasciato il segno sul volto di un Lecco paonazzo, quasi inerme (terza sconfitta consecutiva per Bonazzoli e soci) sul campo di Piacenza al cospetto di una Feralpisalò bella viva e frizzante, capace di far male a una difesa che definire allegra pare quasi un eufemismo. Una sorta di banda del buco capace di subire ben 14 gol nelle ultime quattro partite, 42 nell’intero campionato.

Di fatto si affrontavano le due peggiori difese del torneo, ma a trarne  giovamento come sappiamo è stata solo la Feralpi: il 5-1 a riguardo ne è la prova più lampante. Insomma il bel Lecco ammirato all’andata con Parma, Pisa, Palermo, ma anche con Cremonese, Modena e Como è solo una copia sbiadita rispetto all’attuale. Ieri a Piacenza i nostri dopo un buon primo tempo in cui nonostante lo svantaggio avrebbero meritato il punto dell’1-1, nella ripresa  sono naufragati.

I ficcanti contropiedi gardesani hanno beccato in castagna il pacchetto difensivo (almeno tre dei cinque gol subiti vanno considerati dei regali manzoniani); nessuno da salvare in casa Lecco, nessuno capace di meritarsi la sufficienza. Vero che la Feralpisalò sta attraversando un incredibile momento di forma, l’undici di Zaffaroni ha messo a referto ben 13 punti nelle ultime sei uscite: 4 vittorie, un pari e una sola sconfitta. Un recupero importante che ha consentito a bresciani di agguantare Lecco e Spezia all’ultimo posto a quota 20, ora la feralpi è sempre fanalino di coda – ma in buona compagnia.

A questo punto barcolla la panchina del tandem Bonazzoli-Malgrati, in casa delle aquile serve uno scossone che possa svegliare dal torpore la Lucia intesa come imbarcazione del luogo – rimasta impantanata sulle rive del lago.

Tuttavia sorge spontanea una domanda; a chi affidare il comando? Richiamare Foschi avrebbe poco senso, anche se è un personaggio che è entrato nel cuore dei tifosi. Dare ancora fiducia ai “titolari” forse appare un tantino azzardato, di sicuro in via Don Pozzi hanno per le mani una brutta patata da pelare.

Altra domanda; perché non aver dato fiducia ai nuovi arrivati o quantomeno ad alcune pedine sin dal fischio d’avvio? Infine, in difesa serve un elemento di spessore che possa cementare, dare fiducia a un complesso in crisi d’identità. Esiste anche l’aspetto psicologico da non trascurare, bisogna fare tabula rasa e ritrovare i giusti stimoli per  ritentare la scalata verso una salvezza che resta comunque possibile a patto di tornare a essere gruppo.

Una settimana assolutamente calda attende lo staff lecchese, anche perché la prossima rivale si chiama Cremonese –  seconda della classe a braccetto del Venezia (41 punti). Sulla carta un match impossibile, in cui però non c’è davvero nulla da perdere; non resta che augurarci possa ripetersi il blitz del Rigamonti Ceppi con la capolista Parma (allora battuta 3-2), anche se questa è tutta un’altra storia ancora da scrivere sulle pagine di un campionato a oggi molto amaro. Chissà non si riesca a invertire la tendenza…. .

Alessandro  Montanelli    


LA “MANITA” SABATO AL GARILLI:

CALCIO SERIE B. CON LA FERALPI IL LECCO SPROFONDA: 5-1 E AGGANCIO A QUOTA 20