CALOLZIO: IL BAR DELLA STAZIONE NON RIAPRIRÀ, MANCANO LE AUTORIZZAZIONI

CALOLZIOCORTE – Cattive notizie per la stazione di Calolzio: il bar ottenuto tramite bando da Li Qua Hu, previsto in apertura intorno alla fine del mese, è già chiuso e per ora impossibilitato all’attività.

La problematica riguardo all’apertura è inerente alla procedura attuata per la struttura, come spiega l’assessore Luca Caremi: “Hu ha ottenuto il locale tramite bando con una procedura non autorizzativa, ma avrebbe dovuto fare la richiesta d’autorizzazione all’apertura, perché di fatto si tratta di una nuova apertura e non di un subentro. Per la pratica autorizzativa, quindi, sono necessarie una serie di documentazioni relative per esempio all’agibilità dell’immobile, agli impianti, ai bagni con accesso per disabili e agli spogliatoi dei dipendenti“.

“Per i bagni – continua Caremi – è molto probabile che Rfi autorizzi ad utilizzare quelli del complesso della ferrovia, ma il problema sorge per gli spogliatoi dei dipendenti, perché sono situati al piano di sopra. Se dovessero essere ricavati all’interno del locale, ne ridurrebbero ancora di più la superficie, al di là del fatto che i lavori sarebbero un onere del proprietario, cioè di Rfi”. “È possibile – prosegue l’assessore – che, in un quadro del genere, Hu voglia recedere e, a mali estremi, fare causa a Rfi, perché ha ricevuto un immobile che fondamentalmente non ha gli estremi per essere un bar partecipando ad un bando di gara per un immobile destinato ad esserlo. Credo che forse abbia incominciato le procedure troppo fiducioso, salvo poi ritrovarsi un’amara sorpresa”.

Caremi conclude precisando: “Sulle dichiarazioni di Hu in merito al fatto che non capisca come mai ci siano due bar su una piazza, voglio precisare che la normativa ormai da vent’anni non prevede più le distanze tra i locali, per cui ipoteticamente potrebbero essere anche più di due”.

Michele Carenini