LECCO – Cuore bianconero “da sempre”, Vico Valassi imprenditore di grande esperienza è il personaggio ideale per commentare dal Lario l’acquisto juventino “del secolo”: quello di Cristiano Ronaldo – probabilmente il calciatore più forte del mondo, in arrivo alla corte degli Agnelli nell’ambito di un’operazione che nel complesso muove qualcosa come 400 milioni di euro.
“Ne sono tifoso da sempre e anche i miei figli e nipotini – racconta Valassi a Lecco News -. Abbiamo discusso con la discendenza (un ragazzino di 11 anni e una bimba di otto che con competenza hanno apprezzato l’acquisto)”.
“Sembra che in questo Paese, con ciò si sistemino tutto i problemi. Il calcio è importante perché offre serenità, nel senso che in alcune occasioni riesce a distogliere dalle difficoltà di tutti i giorni, a dirottare gli umori – a volte in bene e a volte in male”.
“L’operazione Ronaldo mi sembra buona, speriamo che i risultati arrivino, perché si sa che – nei diversi contesti – una persona sola non può agire per tutta una squadra. Come tifoso per me è un bel momento, di grandi aspettative”.
Ma dal punto di vista della sostenibilità economica?
“Sono azioni che coinvolgono milioni di persone. Nello specifico, il successo di una squadra è certamente legato ai risultati ottenuti dai giocatori in campo, ma è imprescindibile dalla presenza alle spalle di una società sana, che ben gestita riesca ad ottenere risultati ottimi. Quando un’azienda si trova in situazioni liquide poco definite, manca pure la serenità necessaria per ottenere i risultati sportivi”.
“Su Ronaldo non bisogna fermarsi all’enormità delle cifre, per la maggioranza delle persone sono irraggiungibili anche nell’arco di tempo di più generazioni. In una situazione equilibrata, questo livello d’investimento fa pensare ci sia stato e ci sia vantaggio per tutti: sia per chi ha venduto che per chi ha acquistato”.
Andrà ad ammirarlo allo stadio?
“Spero di poter andare a vedere CR7 allo Juventus Stadium, ma non deve essere una pazzia in termini fisici ed economici. Certamente mi piacerebbe assistere ad almeno una partita e spero che i miei nipoti e i miei figli riescano a farlo, perché l’esperienza dal vivo dello spettacolo nello stadio gremito è più coinvolgente: partecipi alla festa della folla, la partita allo stadio merita. Bisogna ricordare però che anche a livello economico ci sono cose che non ci si può permettere”.
È difficile pensare che uno come lei possa ritenere rilevante questo aspetto…
“Dipende da quello che uno mette nelle priorità, eticamente. Se ti cresce del denaro, sai dove metterlo prima in tal senso. Per molti vedere una partita è un auspicio più che una certezza, non ci si deve spingere troppo in là. Comunque, due magliette ho l’obbligo di acquistarle, per i nipotini…”.