DISSERVIZI FERROVIARI: UNA SETTIMANA DI MOBILITAZIONE PD CONTRO TRENORD

LECCO – “Cara Trenord, il 2023 è agli sgoccioli, è tempo di bilanci”. Inizia così il volantino di denuncia che le federazioni del Partito Democratico di Bergamo, Lecco, Monza Brianza e Sondrio distribuiranno nelle stazioni delle quattro province da lunedì 11 a domenica 17 dicembre. Un’intera settimana di mobilitazione “per essere al fianco dei pendolari, studenti e lavoratori, che quotidianamente subiscono ritardi e soppressioni da parte del gestore del servizio ferroviario lombardo, Trenord, e per denunciarne il suo peggioramento ormai quotidiano”.

“Questa mobilitazione assieme alle Federazioni di Bergamo, Monza Brianza e Sondrio nasce dalla frustrazione e rabbia che lavoratori e studenti provano quotidianamente a causa di un sistema che ogni giorno registra disservizi drammatici per chi decide di spostarsi in treno, pagando abbonamenti sempre più cari. – fanno sapere il segretario provinciale del PD Manuel Tropenscovino e la responsabile trasporti provinciale Monica Corti – Cancellazioni e ritardi sono all’ordine del giorno, pulizia e manutenzione sui treni (inclusi quelli nuovi) e nelle stazioni non si vedono da anni, la sicurezza dei passeggeri non è tutelata, con vari episodi preoccupanti avvenuti di recente sui convogli e lungo i binari delle nostre linee In più, ogni lavoro sulle linee viene fatto senza nessuna programmazione strategica”.

Per due estati consecutive la Tirano-Colico è stata chiusa lasciando a piedi, oltre ai pendolari anche i turisti diretti in Valtellina per le vacanze. Da febbraio per tre anni verrà completamente chiuso il tratto ferroviario tra Bergamo e Ponte San Pietro, “una scelta scellerata, perché sappiamo benissimo che gli autobus non sono mai sostitutivi e quindi avremo passeggeri che non riusciranno ad arrivare in orario in ufficio o a scuola, oltre che ricadute pesantissime sul traffico già ora intenso verso la città di Bergamo. Malgrado tutto questo, Regione Lombardia ha deciso di regalare altri 10 anni di contratto a Trenord. Regione Lombardia, e quindi la Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, controlla direttamente Trenord, possedendo il 57,57% delle quote di Gruppo Ferrovie Nord Milano. L’assegnazione diretta del servizio a Trenord, senza alcuna gara d’appalto, non solo è una scorrettezza, ma è soprattutto la perdita di un’occasione per avere un servizio di eccellenza. Oltre a questo, la destra lombarda fa finta di nulla scaricando responsabilità e lasciando che l’amministratore Delegato di Trenord si aumenti lo stipendio del 20% per un totale di 627.000€ all’anno. Non possiamo più accettare che quella che si vanta di essere la “regione locomotiva d’Italia” lasci ogni giorno studenti, lavoratori e turisti a piedi. Regione Lombardia non può più nascondersi, si assuma le sue responsabilità ed inizi ad intervenire seriamente per garantire un servizio pubblico degno di questo nome”.

Una situazione gravissima e prioritaria per la nostra regione, sulla quale c’è tutta l’attenzione anche da parte della segreteria regionale del Partito Democratico lombardo e del gruppo consiliare in Regione Lombardia.

“È inaccettabile che la Regione “locomotiva d’Italia” debba subire un servizio di trasporto così mediocre e scadente come quello offerto in Lombardia da Trenord. – dichiara la segretaria regionale Silvia Roggiani – Questo non solo provoca estremo disagio a numerosi lavoratori e studenti pendolari, ma danneggia anche la crescita e lo sviluppo dei nostri territori. Di fronte a treni costantemente in ritardo, soppressioni, continui disservizi e una sicurezza insufficiente per i passeggeri, la Giunta regionale con una scelta folle decide di rinnovare per altri 10 anni l’appalto a Trenord senza gara. Vorremmo una regione capace di confrontarsi con le eccellenze europee, una regione a fianco di studenti e lavoratori pendolari a cui invece, si continua anche ad aumentare prezzo del biglietto e dell’abbonamento. Il Partito Democratico continuerà a battersi in Consiglio regionale, in tutte le istituzioni e nelle piazze per cambiare rotta e per garantire un trasporto pubblico all’altezza della Lombardia