LECCO-BERGAMO/DOPO IL DRAMMA: “CHE COINCIDENZA”

La tragedia di oggi in stazione a Pontida con l’investimento mortale tra treno ed ambulanza merita rispetto e raccoglimento…ma la gestione delle ferrovie a 8 ore di distanza è di una vergogna di dimensioni ciclopiche che pare abbiano messo all’ufficio soluzioni l’assessore Campione di Lecco.

Basta sentire le conversazioni di pendolari, sbattuti qua e la da tentativi di confusione organizzata.

Ore 16.40, in stazione a Bergamo il treno per Lecco è segnalato in partenza dal binario 3.

L’esperienza insegna a non fidarsi e la presenza di un bus sostitutivo, anche se a destinazione ignota, sul Piazzale della stazione conferma agli aspiranti viaggiatori che il treno non partirà né dal binario 3 né da nessun altro binario.

Il controllore, visibilmente provato, ci suggerisce di prendere posto, spiegando che, una volta pieno, il bus parte – a prescindere dell’orario – e non si sa quando ne arriverà un altro.

Il bus si è riempie rapidamente e alle 16.54, 14 minuti prima dell’orario ufficiale partiamo a suon di clacson alla volta di Cisano.

Armati della più moderna gamma di elettronica e telefonia, decidiamo senza umanità ma all’unanimità di non fermare alla successiva stazione di Ponte S. Pietro – siamo strapieni e una sosta fermerebbe l’energia cinetica che sembra faticosamente muoverci. Insieme all’inerzia dell’autista.

Abbandoniamo così al loro destino gli aspiranti viaggiatori di lì. Che pare, da sms e telefonate imploranti di compagni di viaggio del mattino, essere almeno 20.

Una ragione in più per stroncare sul nascere tentativi di sensi di colpa.

Subito molti fan finta di leggere lo schermo del loro ipad per non incrociare lo sguardo di colleghi, amici, (ex?)compagni di viaggio che dal marciapiede come i bimbi del 1945 dietro ai mezzi dell’esercito angloamericano carichi di cioccolata, gesticolano.

Domani sarà un problema giustificare ma oggi non si guarda in faccia nessuno.

La notte porterà consiglio o balle più o meno credibili.  Per strada non imbarchiamo nessuno, Trenord ha deciso così.

Il controllore fa il bravo presentatore e prova a metterla sul sorriso. Sembra però un incrocio tra l’avvocato Ghedini e l’ex ministro Previti. Azzarda la battuta: “Sperando sempre che a Cisano prima o poi il treno per Lecco passi”. Viene fulminato e fatto decadere in 3 secondi netti. Altro che il Senato.

A Cisano arriviamo alle 17.30 o poco più, troviamo il treno ad aspettarci. Giusto il tempo di salire e scopriamo che alcuni passeggeri sono in balia di Trenord dalle 16, se non dalle 15 – senza comunicazioni, senza un squittio di altoparlante. Si parte. Ma… E i poveri diavoli che aspettavano il treno a Ponte S. Pietro, ad Ambivere, a Pontida?

Va be’, che importa! Io, per questa volta, l’ho scampata…

Appena entro in casa trilla il cellulare è un sms. Lo leggo è un compagno di viaggio della mattina che dandomi sospettosamente del Lei mi fa sapere che per venire a Lecco ha preso un treno a Ponte S. Pietro diretto a Carnate, che viaggiava con 25 minuti di ritardo perché è arrivata la Polizia Ferroviaria a far scendere dei viaggiatori senza biglietto saliti a Bergamo che non ne volevano sapere.

Lo chiamo, mi racconta. Testuali parole:
Giunti a Carnate, rassicurati sulla coincidenza per Lecco dallo stesso marciapiede capiamo cosa intenda per coincidenza il personale di Trenord. Il treno su cui stai viaggiando entra in stazione, rallenta, si aprono le porte. Sull’altro binario, davanti a te, stesso marciapiede, nell’esatto istante avviene, per coincidenza appunto, il percorso opposto, al tuo, speculare dell’altro treno: si chiudono le porte, accelera, esce dalla stazione. Tu, nemmeno fossi Batman, hai il tempo per capirlo, per scendere.
E così ti tocca aspettare ancora quasi mezzo giro di orologio.
Finalmente sali e ti lasci cadere esausto sul primo sedile semilibero. Ci sono visi che conosci, che ti sembran famigliari. Ti senti rinfrancato. Arriviamo, son quasi arrivato. Il treno fa però una sosta in mezzo al buio. Guardo fuori. Ora sono davanti al carcere e di fianco ad un politico locale. Mi immagino conosca la Cancellieri. Si riparte. Sono le 19 e un soffio.
Finalmente si scende. Scendo. Siam fuori.
Tutti. Inaspettatamente.

Lettera firmata

Pubblicato sotto