ECOLOGIA/UNA FARFALLA ASIATICA
INFESTA LE SIEPI DI BOSSO

adulto di Cydalima perspectalisLECCO – Da diversi anni è assai arduo inseguire l’evolversi delle specie aliene che ci gratificano della loro presenza nel nostro territorio. Mentre purtroppo attendiamo che arrivi nel lecchese il coleottero Popilia japonica, un’altra specie è già giunta da noi.

Questa volta è di turno l’ennesima farfalla, la Cydalima perspectalis della famiglia Crambidae, proveniente dall’Asia orientale (Cina, Giappone, Corea).

E come sempre avviene, il parassita è stato veicolato da piantine importate infette. Detta anche “piralide del bosso” si è diffusa nella nostra provincia a Viganò, nell’estate del 2013 e, dallo scorso anno, anche a Imbersago e in altri comuni limitrofi. In Europa  è arrivata nel 2007 in Germania, poi in Inghilterra e in Austria. In Italia è stata segnalata per la prima volta nel Veneto (Vicenza) nel 2012 e, immediatamente dopo, a Como e a Cernobbio.

a sinistra il bosso parassitato, a destra quello sano
A sinistra il bosso parassitato, a destra quello sano

Le larve di questa farfalla sono fameliche e prediligono il modo particolare varie specie di Bosso (Buxus sp.), un arbusto a dimora come siepe confinale nei giardini. Il danno lo procurano nutrendosi di germogli, di foglie e di rametti, inducendo un progressivo dissecamento di tutta la massa vegetale.

Il ciclo biologico avviene due o tre volte all’anno a seconda delle condizioni climatiche dell’ambiente. La femmina depone le uova nella pianta sul finire dell’estate, in primavera la larva fuoriesce, s’impupa e sfarfalla l’adulto, dando così il via alla prima generazione. L’adulto raggiunge la larghezza di 4-5 cm ed è di colore bianco bordato di marrone.

Allo stato attuale i proprietari dei giardini le cui siepi hanno avuto dei danni, altro non possono fare che estirpare la massa dissecata e sostituire il bosso con un’altra essenza vegetale. Pensare di utilizzare degli antiparassitari è inutile e costoso.

Giampiero Goggi