EDITORIALE/BISOGNA ESSERE SINCERI: SE RIESCI A FINGERLO CE LA FAI (BRIVIO CE LA STA FACENDO)

LECCO – Intrigante la serata dell’altroieri al consiglio comunale dei cattivi bocconiani, dove era in discussione l’assestamento del bilancio 2013. Si doveva decidere infatti se, per l’assestamento, era meglio metterci un mattone o una camera d’aria. Ha vinto quest’ultima. Di aria fritta, in effetti, ne è pieno il Consiglio.

“Dobbiamo inventarci qualcosa” ,“Va messo in campo un paradigma (!!) che ci tolga da questa situazione”. “E’ tempo che tutti insieme vediamo cosa si può fare”. E’ troppo chiedere quali, per esempio, consigliere? Cosa si vuol fare? Come lo si vuol fare?

Silenzio. Lo sguardo dei consiglieri era tutto uguale, emblematico, perso. Tipo: E devo dirtelo io? Dai, io che ne so? Quello concreto devo essere proprio io? Appunto, aria fritta.

ROTA FRANCESCA
L’assessore con la schiena diritta

Ci pensa l’Assessore ai Lavori pubblici Francesca Rota a mandarli in confusione. E’ l’unica che sa dov’è, cosa vuole e che con il fritto non ci cuoce nemmeno le patatine. Ha la schiena diritta. Li sbrana. Non cerca il consenso e non regala ipocrite pacche sulle spalle. Si assume il proprio pezzo di responsabilità, chiede agli altri di fare altrettanto. Nessuno escluso. Panico, confusione. Si perdono. Tutti.

Fa una requisitoria dove tutti vedono, in controluce, le sue dimissioni. Invece non hanno il coraggio di leggere le cose come stanno. Sta chiedendo le loro. Si è stancata delle letterine al Governo, delle mozioni che indicano il dito e nemmeno sanno dov’è la luna, che buttano il sasso e nascondono la mano. Buone solo per far arrivare l’aria fritta fin sotto il naso degli elettori.

Dice, tranquilla e senza alzar la voce, quello che andava detto ma che lì dentro non volevano sentire. In primis il Sindaco. La responsabilità di questa situazione, di questo impoverimento della città, non è tutta colpa del Governo. Bisogna guardare in casa. Sono le scelte fatte qui. Taglio alle spese, alla manutenzione del bene pubblico. Alle fondamenta. Per spenderli in fauti applausi. In priorità rovesciate.

Facendoci del male, oggi e anche in futuro. Una cosa che oggi da riparare costa 10 rimandandola, domani costerà 60, per non parlare dei rischi sicurezza di chi dentro ci lavora, ci studia, la visita. Uffici, Scuole, Musei, Strade. E’ tutto urgente ma non si cambiano nemmeno le lampadine.

Oggi risparmiamo soldi – peggio li spendiamo a vanvera – nemmeno sufficienti a pagare l’aumento dei costi dei lavori che rimandiamo a domani. E’ ora di finirla di alimentare questo circolo vizioso; di supportare questi politici che giocano all’apprendista stregone per due voti di consenso. Va giù dura l’Assessora.

Inizia il valzer dei consiglieri, il Pd sembra una giostra. Citterio si alza e parla a Frigerio, Rizzolino con Angelibusi, Pattarini con Marelli. Buizza non si è accorto di nulla. Invernizzi di Appello parla con Pasquini dell’opposizione. Colombo della Lega con la giornalista della Provincia. L’Assessore Campione è da mezz’ora disperso. Buizza continua a non accorgersi di nulla.

In definitiva, ci troviamo di fronte a un circolo vizioso. E sapete dove conducono i circoli viziosi? Quando ci si trova davanti a un circolo vizioso c’è solo una cosa da fare: interromperlo.

Brivio chiama i suoi soldatini. Ora il Consiglio è quella bella società dove l’apparire ha preso il posto dell’avere che aveva preso il posto dell’essere, vale la massima che per avere successo (in politica come sul mercato il successo si misura in consenso acquisito fra gli elettori come fra i clienti) bisogna essere sinceri: se riesci a fingerlo ce l’hai fatta. Brivio ce la sta facendo.

E ora cantiamo tutti in coro: allonsanfan de la patrie….

LCN