“IL TELERISCALDAMENTO
NON VA FATTO NÉ ORA NÉ MAI.
E VE NE SPIEGO LE RAGIONI”

È stato annunciato che avrà inizio il lavoro per il teleriscaldamento. Qualche passo indietro.

L’inceneritore fu voluto negli anni ’60 dall’allora Sindaco o Assessore di Valmadrera, Anghileri. Una svolta. Contro le discariche. Ma anche con l’inceneritore, si chiamava così allora e io continuerò così a chiamarlo, si ha bisogno almeno di un 40% di discarica per sotterrarvi le ceneri. Ma quell’atto isolato o meno che fosse, e quindi riguardante solo Valmadrera o poco più comportò per quel paese notevoli vantaggi. Ancor oggi le tariffe per i rifiuti sono molto più bassi che altrove. Anghileri ne era felice, per la sua intuizione e continuò in seguito a sostenerlo.

Poi passarono gli anni e si costituì un consorzio pubblico divenuto poi una spa privata sotto l’apparenza pubblica dei sindaci della Provincia. E divenne anche il tempo di ampliarlo. L’inceneritore. Era Assessore all’ambiente in Provincia l’allora consigliere dei Verdi Molgora che guarda a caso proveniva da Avanguardia operaia un gruppo di ultrasinistra che appena passato da neo sindaco giovanissimo e soprattutto da neo “entrista” portò la canna fumeria da 80 a 150 tonnellate. Promettendo ai Verdi, in primis, il mantenimento della vecchie potenza di fuoco. Promessa inutile. Quando mai una cosa fatta per 150 t. può funzionare per 80 t. e arriviamo al teleriscaldamento.

Che ha tutti i vantaggi contro l’inquinamento tranne quello di essere un clima alterante in fase di bruciatura nonostante le biomasse. Ma soprattutto è l’esito di una tecnologia accentrata della quale non si saprà che fare al momento delle dismissioni, e che in ogni caso costerà per lo smantellamento e che pertanto avrà una storia infinita.

La Regione non toglierà mai la concessione con cui obbliga degli impianti obsoleti a riciclarsi. Nonostante sia, uno studio regionale di Legambiente di qualche anno fa prevedesse che l’impianto di Lecco-Valmadrera fosse per i suoi metodi tecnici obsolescente; e perché soprattutto diminuisce la raccolta indifferenziata della provincia ben al di sotto delle 80t. E continua a diminuire.

Non ci resta, realisticamente che il solare come strumento decentrato che può essere piazzato in ogni famiglia e da questa immessa nella rete. E creare una società locale energetica (contro l’inflazione del temine comunità).

Ecco le ragioni di fondo per cui il teleriscaldamento nonostante le apparenze non va fatto e nemmeno iniziato.

Alessandro Magni