LECCO – L’imprenditoria al femminile, nel nostro Paese, cresce in modo più marcato rispetto alla media europea: nel 2023 il tasso si è attestato al +2% a fronte dell’1,3% dell’Ue e della crescita zero del lavoro autonomo maschile.
Confartigianato rileva la capacità delle donne di trainare il recupero dell’occupazione autonoma con percentuali da record in Emilia Romagna dove il numero di imprenditrici, professioniste e lavoratrici autonome nell’ultimo anno è aumentato del 9%. Seguono la Campania, con una crescita del 6,4%, e la Lombardia con un aumento del 4,7%. In valore assoluto è proprio la Lombardia a conquistare il primato, tra le 233 regioni europee, del maggior numero di imprenditrici e lavoratrici autonome: 235mila.
Per quanto riguarda il territorio lecchese, le donne che rivestono ruoli nelle compagini societarie delle imprese associate a Confartigianato Imprese Lecco sono poco meno di mille (981), impegnate in 822 aziende, poco meno di un terzo (29,48%) del totale.
L’associazione lecchese, i cui vertici sono rappresentati da donne, è quasi un unicum nel sistema Confartigianato; in Italia, infatti, sono solo tre le realtà che hanno una governance al femminile: oltre a Lecco, guidata dalla presidente Ilaria Bonacina e dal segretario generale Matilde Petracca, ci sono Matera e La Spezia.
“Le nostre rilevazioni – sottolinea la presidente di Donne Impresa Confartigianato, Daniela Biolatto – dimostrano che l’imprenditoria femminile contribuisce all’occupazione e a costruire un futuro di sviluppo per il nostro Paese. Le imprenditrici concorrono anche a ridurre il gender gap, offrendo così alle giovani un esempio importante della concreta possibilità di realizzare le proprie aspirazioni e di superare gli stereotipi di genere nel mercato del lavoro. Siamo consapevoli dei nostri punti di forza ma c’è ancora molto da fare per abbattere le difficoltà che ostacolano le donne e che confinano l’Italia all’ultimo posto in Europa per il tasso di occupazione femminile”.
Il Movimento Donne Impresa Confartigianato non chiede trattamenti di favore o corsie privilegiate, ma il rispetto di diritti che troppo spesso rimangono sulla carta. “C’è ancora molto da fare – sostiene la presidente di Confartigianato Imprese Lecco, Ilaria Bonacina – sia a Bruxelles che a Roma per riconoscere i meriti e le legittime aspettative delle donne. A cominciare da un welfare a misura delle esigenze delle lavoratrici che vogliono essere anche madri, mogli, figlie. Oggi siamo contente di ricevere mimose, tuttavia crediamo sia giunto il momento che la politica ascolti le ragioni delle imprenditrici e dia risposte concrete e immediate, affinché la Giornata internazionale della Donna diventi un momento in cui si festeggi il pieno raggiungimento dell’emancipazione femminile e dell’uguaglianza di genere grazie al superamento della cultura della discriminazione e della violenza “, conclude Bonacina.
“Il messaggio che abbiamo voluto lanciare quest’anno, anche con il poster che molte colleghe hanno affisso nelle loro imprese, è che Confartigianato è vicina alle donne che lavorano; non solo alle imprenditrici e alle loro collaboratrici, ma a tutte quante, perché le donne, lavorano sempre, nei vari contesti lavorativi e familiari”, interviene Silvia Dozio, presidente del Movimento Donne Impresa di Lecco. “Questa ricorrenza permette di riportare l’attenzione su alcuni ostacoli che ancora oggi limitano le donne nella loro libertà di esprimersi compiutamente a livello professionale. In particolare mi riferisco alle incombenze legate alla cura di familiari e figli, all’annoso problema italiano riguardante la meritocrazia e alle difficoltà che incontrano nel raggiungere posizioni apicali rispetto ai colleghi uomini”.