LECCO/PUNTO DA UN’APE LETALE,
LA FAMIGLIA DI FABIO POZZI
DÀ L’OK PER DONARE GLI ORGANI

ospedaleLECCO – Punto da un insetto letale mentre falciava l’erba nel giardino di casa, Fabio Pozzi è morto in ospedale dopo due giorni di agonia. Quarantenne di Acquate, l’uomo lascia la moglie e tre figli i quali hanno avuto la forza di donare gli organi del congiunto. Espiantati cuore, reni, fegato e cornee. Domani nel rione l’ultimo saluto.

“Pozzi soffriva già di crisi asmatiche – scrive Il Giorno -, sapeva di essere allergico e di rischiare la vita per questo non appena ha avvertito il pizzicotto ha chiesto aiuto per telefono alla moglie la quale a sua volta ha allertato prima il suocero e poi i sanitari del 118″. L’intervento dei sanitari ha permesso di rianimare l’uomo, e un’iniezione di adrenalina e cortisone è servita a contrastare lo shock anafilattico e in eliambulanza è stato trasportato al Manzoni. “Tuttavia non si è più ripreso – prosegue Daniele De Salvo sul quotidiano -, Pozzi è precipitato in uno stato di coma senza mai riaprire gli occhi e i medici che lo hanno assistito e tentato in tutti i modi di salvarlo alla fine non è rimasto altro che constatarne il decesso cerebrale“.

“Nel suo caso la reazione allergica provocata dalla puntura non avrebbe scatenato il più frequente gonfiore della gola e delle via aeree con una conseguente crisi respiratoria , ma una vasodilatazione del sistema circolatorio, un processo pressoché irreversibile durante il quale il muscolo cardiaco continua a pompare sangue senza però riuscire a farlo arrivare nelle zone periferiche del corpo a causa della pressione troppo bassa, nemmeno agli organi e al cervello, che, privi di ossigeno, smettono di funzionare. Non si conosce con esattezza la specie dell’insetto che lo ha punto, ma si sospetta si tratti della cosiddetta vespa killer, un imenottero originario del sud-est asiatico simile a un calabrone, molto aggressivo e con un veleno molto tossico che scatena spesso shock anafilattico”.