L’INTERVISTA. DAVIDE MAZZANTI PIZZICATO IN TRIBUNA AL BIONE: “QUI LA MIA PRIMA IN AZZURRO”

LECCO – La partita al Bione tra Picco Lecco e San Giovanni ha appena avuto inizio ed ecco all’improvviso materializzarsi sui gradoni della tribuna una figura ben nota al popolo italiano: l’ex tecnico della nazionale italiana donne Davide Mazzanti spintosi in Lombardia per seguire le vicende sportive della moglie Serena Ortolani, altra grande firma del volley nazionale, ora opposto in A2 del sestetto romagnolo. Telefonino in mano, lui cerca di defilarsi ma “sgamato” si concede al rito delle foto ricordo.

Al termine del match l’attuale coach del Trento, formazione femminile di A1, ricorda con enfasi la sua primo approccio con la palestra del Bione: “Eravamo nel 2006 e in amichevole si affrontarono le squadre A e B dell’Italia femminile, ricordo che coach Bonitta mi concesse l’onore di guidare le azzurre, avevo 30 anni in pratica alle mie primissime esperienze, per me fu un onore da allora alla Picco ho davvero tanti amici”.

Coach, di Miriam Sylla e delle due sorelle Nwakalor tutte cresciute nelle giovanili dell’Olginate e ai tempi residenti a Valgreghentino e Garlate, quindi in territorio lecchese, cosa ci può dire? “Solo bene! Miriam è una ragazza eccezionale, grintosa, che ha dovuto superare momenti duri. In campo è una vera tigre, non molla mai io però dico che sotto il piano umano è tanta roba, non per nulla gli diedi i gradi di capitano. Naturalmente anche delle sorelle Nwakalor non posso che parlare bene, pure loro hanno dovuto lottare. Auguro loro il meglio”. Mazzanti in tal senso gli occhi che le brillano parlano da soli . “Risposta esatta, tre ragazze eccezionali”.

Capitolo nazionale alle spalle, ma i successi restano felici immagino? “Assolutamente, con l’Italia abbiamo vinto un oro europeo oltre a un argento e un bronzo mondiale. Sono rimasto alla guida delle azzurre dal 2017 al 2023 anni intensi che non scoderò di sicuro”.

Ultimissima, a Trento non va benissimo almeno in temine di risultati. “Sì, ma io a Trento mi sto trovando a meraviglia tanto che vorrei firmare per molti anni. La voglia di allenare è sempre bella viva, a Trento vogliamo fare le cose nel miglior modo possibile e per raggiungere gli obiettivi là come in ogni altro posto, la medicina è univoca e si chiama lavoro”.

Alessandro Montanelli