INTERVISTA/MARCO RIVA (CONI):
“PER LE OLIMPIADI INVERNALI
RESTO OTTIMISTA E FIDUCIOSO”

LECCO – In questa bella, lunga e amichevole chiacchierata con il presidente del Coni Lombardia, Marco Riva, 38enne galbiatese di belle speranze da molti indicato in futuro come il degno sostituto del dopo Malagò, abbiamo sviscerato a 360 gradi le più svariate tematiche. Tra esse naturalmente il nodo forse più duro da sciogliere: le Olimpiadi invernali di Cortina-Milano 2026.

Riva, persona da sempre trasparente, non ha certamente glissato sulle difficoltà esistenti a livello logistico ma non solo. Intanto va messo in sicurezza il tratto critico a livello viabilistico ossia la statale della superstrada 36 che collega Milano a Lecco e quindi alla Valtellina.

Anche perché i Giochi a cinque cerchi italiani non sono lontani anni luce.
“È vero – ammette Riva -, serve dare una bella accelerata, direi soprattutto per l’impiantistica. Insomma il lavoro da svolgere non manca sotto tutti i profili, io però resto fiducioso. Alla fine le Olimpiadi si svolgeranno mi auguro nel migliore dei modi. Di sicuro l’impegno è constante, ed è proprio per questo che ribadisco sono ottimista, andrà tutto bene”. Comunque mediaticamente la Lombardia e anche il lecchese potranno avere importanti benefici d’immagine nel dopo Olimpiade, vero? “Sicuramente sarà una cassa di risonanza internazionale basilare, un occasione per far conoscere le nostre zone. Insomma il turismo credo ne trarrà dei sicuri vantaggi in questo senso”.

Lasciamo i Giochi olimpici, per parlare delle enormi soddisfazioni regalateci dallo sport lombardo e lecchese.
“Esatto, direi che è una stagione record. Sono davvero tantissime le medaglie vinte nelle varie competizioni nelle ultime due stagioni. Negli sport invernali, tanto per restare in tema, abbiamo le medaglie olimpiche di Goggia, Fontana nello short track, però ricordare tutti i nomi vincenti nello sport a livello olimpico, mondiale e europeo, credo sia impossibile. Meglio accumunare tutti in un grande applauso, per le gioie e le emozioni che ci hanno regalato”.

Parlando del  lecchese, anche qui moltissimi i trionfi maturati in casa nostra.
“Sì, nel volley abbiamo Miriam Sylla e le sorelle Nwakalor da tempo vincenti in nazionale. E come dimenticare la promozione in A2 del mio amico e presidente della Picco Lecco, Dario Righetti, a distanza di oltre trent’anni? Senza tralasciare sport importanti come il canottaggio, il nuoto e lo sci. Nel calcio sono felice invece per il Lecco, che si sta così ben comportando. Auguro a tutti di coronare i loro sogni”.

Sugli scudi pure la tua Galbiate.
“Assolutamente, come dimenticare l’europeo vinto dall’Italia di Mancini e del mio compaesano Manuel Locatelli? Lui, ma anche il Volley Galbiate di un altro mio amico, lo storico presidente Giuseppe Colombo. Oltre a tutte le società che si sono messe in luce nel corso della stagione, una citazione di merito pure al runner Andrea Rota messosi in evidenza anche in maglia azzurra”.

Dicevi della Goggia…
“Sì, direi che l’atleta bergamasca può essere d’esempio per tutti. Basta vedere la sua ripresa record dopo l’infortunio pre olimpico dove in tre settimane non solo è riuscita a rimettere gli sci ai piedi, ma anche al collo l’argento in libera ai giochi. Senza scordare il recupero lampo dell’altro giorno a Sant Moritz dopo l’infortunio alla mano. E lì stavolta a sole 24 ore di distanza ecco il successo nella libera di coppa del mondo. Una forza di volontà davvero incredibile, anche grazie al lavoro medico dello staff Fisi pilotato dal comasco Andrea Panzeri”. Una Italia forza quattro allora? “Vero, ricordiamo che la nostra nazione è al terzo posto nella classifica mondiale dell’anno e leader in Europa per medaglie conquistate alle spalle delle sole Usa e Cina. Ricordo inoltre con piacere il titolo mondiale vinto dal volley maschile, tra le cui fila si è messo in evidenza il comasco Simone Anzani”.

Allarghiamo il discorso sport abbinandolo alle scuole. Purtroppo esistono ancora molte difficoltà, è un connubio difficile da ottimizzare…
“Qualcosa pare muoversi, tuttavia la strada da fare è ancora tanta manca la cultura dello sport. Noi però stiamo lavorando e molto a riguardo. Famiglia, scuola e associazioni sportive devono essere un solo corpo, tutte insieme per sostenere l’attività nelle scuole di ogni ordine e grado”.

Anche perché non è ‘obbligatorio’ diventare campioni.
“Assolutamente, lo sport bisogna interpretarlo a 360 gradi. E c’è una parte educativa comportamentale che riveste una fondamentale importanza: aiuta a togliere gente dalla strada e si spera a far crescere gente migliore nella nostra società”.

Due parole sui mondiali vinti dall’Argentina.
“Messi e compagni hanno meritato il titolo, ma anche Brasile e Spagna mi hanno impressionato”. I mondiali in Qatar hanno evidenziato anche la violazione sui diritti umani. “Certo, una pagina amara. Tuttavia questo è un discorso internazionale difficile da valutare dall’esterno e non ho ne la competenza né i requisiti per poterlo fare”.

E la ‘tua’ Juventus?
“Pure qui è difficile esprimersi, anche perché sono più attento nel svolgere al meglio i miei compiti al Coni Lombardo. Io ho contatti e amicizie naturalmente con le società milanesi, calcistiche e non, collaborando alla risoluzione dei vari problemi che possono di volta in volta sorgere. Tuttavia lasciamo che siano gli organi competenti a fare chiarezza sul caso delle plusvalenze, sembra ci siano altri club coinvolti, staremo a vedere”.

Torniamo a parlare di Galbiate: in che rapporti sei rimasto con la gente del tuo paese?
“Direi molto buoni avendo genitori e fratello da andare a trovare, spesso saliamo in collina. Lì sono cresciuto, ho degli amici che nel limite del possibile continuo a frequentare. In occasione della premiazione degli sportivi locali, sono intervenuto in video per complimentarmi con loro”.

Rivesti le cariche oltre che da presidente del Coni lombardo anche di vicepresidente del Panathlon Como, e da referente del mondo dello sport Centro studi di Milano quali invece gli obiettivi futuri?
“Intanto già svolgere bene il tutto non è facile, logicamente nella vita bisogna sempre avere e porsi nuovi traguardi. Comunque sono giovane, la voglia di apprendere non mi manca, andiamo avanti alla giornata cercando di migliorare il resto lo vedremo cammin facendo”. Per la serie il lavoro bussa sempre alle porte, il 28 e 29 dicembre sarai a Bormio per libera e supergigante maschile. “Sì, la Valtellina ospita con grande zelo e per l’ennesima volta le gare di coppa del mondo. Sono un’occasione importante per stare vicino a loro e agli azzurri. Approfitto per augurare a tutti buon Natale, e un 2023 si spera ricco di gioie sportive ma non solo”.

Alessandro Montanelli