MAGGIORANZA SENZA NUMERO LEGALE, “SALTA” IL CONSIGLIO COMUNALE

LECCO – Forse per il derby-scudetto, forse per altre motivazioni, fatto sta che a causa delle troppe assenze è “saltato” il consiglio comunale in programma lunedì sera.

Il punto, estremamente serio, è che la maggioranza a sostegno di Mauro Gattinoni non è riuscita ad assicurare in aula il numero legale di 17 consiglieri – e dunque le forze di opposizione, non entrando nella sala consiliare hanno fatto mancare il minimo obbligatorio per tenere la seduta. Tutti a casa, una figuraccia.

Alla seconda chiamata, poco dopo le 19, il presidente del consiglio comunale Roberto Nigriello si è visto costretto a rinviare l’assemblea a lunedì 29 gennaio. Quando derby o altro non dovrebbero costringere a un nuovo flop.

Durissime le minoranze su quanto accaduto.

Subito Corrado Valsecchi (Appello per Lecco) ha parlato di una maggioranza che governa Lecco “nemmeno in grado di garantire il numero legale di un consiglio comunale voluto da loro, per far vedere che si facevano ben due consigli in una settimana. Questa è una coalizione virtualmente in crisi che oltre ad amministrare male, non garantisce nemmeno più lo svolgimento naturale dei consigli comunali e delle commissioni”.

Dal canto suo Emilio Minuzzo (capogruppo Lecco Ideale/ Lecco Merita di Più) definisce la situazione “comica, non si trattasse dell’ennesima figuraccia di questa maggioranza sempre più claudicante. La Maggioranza non solo appare allo sbando, rispetto alla gestione delle molteplici grandi tematiche da affrontare, ne cito alcune: viabilità, Bione, sicurezza, nuovo Comune, lungo lago; ma non è nemmeno in grado di garantire il numero legale in aula. Dopo 2 mesi di mancate convocazioni, in aula si presentano solo in 16. Grave mancanza di senso delle istituzioni e del mandato conferito dai cittadini. La minoranza con serietà, quando le assenze erano state giustificate da seri e gravi motivi, aveva garantito il numero legale. Oggi dopo essere stati dileggiati e ignorati per mesi, abbiamo voluto ricordare al Sindaco e Giunta che non siamo un istituzione “decorativa”. Qualcuno li avvisi, che più che un cambio di passo, qui ci sembra si tratti di un testa coda! Siamo allo sbando!”.

RedPol