ANDREA MALGRATI, PRIMA CONFERENZA DA CAPO ALLENATORE DEL LECCO

LECCO – Dopo l’esperienza vissuta alla guida del Lecco con Emiliano Bonazzoli, torna a sedersi sulla panchina del Lecco il 40enne tecnico  brianzolo Andrea Malgrati e lo fa in questo spicchio finale di un campionato maledettamente complicato per il team bluceleste – ormai a un passo dalla retrocessione.

Nel pomeriggio (alle 14.00) al Picco contro lo Spezia ecco dunque il Malgrati-bis, una situazione assolutamente particolare che il giovane trainer lecchese spiega così: ”Mi ci sono ritrovato quando è arrivata la Pec della società con la revoca dell’esonero. Mi sono confidato con il presidente e Luciano Foschi, io avevo già espresso la volontà di non volere più collaborare con lo stesso Foschi – insieme abbiamo condiviso momenti bellissimi ma i rapporti di lavoro s’interrompono”.

“Il pres – continua Malgrati -, ha insistito e ci siamo confrontati in una telefonata a tre: ognuno ha proseguito sulla propria strada e ora siamo qua. Anche con il DS Fracchiolla abbiamo avuto un confronto, ci sono state delle divergenze che ho espresso alla società, non so se torneremo a lavorare insieme”.

Come ha reagito la squadra al tuo ritorno?
“Il primo giorno mi aspettavo di trovare questa condizione, se siamo arrivati sin qui la colpa è di tutti. Ci sono passato anche da calciatore e non è facile intervenire in determinati momenti, si può toccare l’aspetto mentale abbiamo cambiato delle situazioni rispetto a quando c’era Bonazzoli, sto inserendo nello staff una nuova figura si tratta del mental coach  Nicola Bonfiglio, un elemento che mi ha fatto una grande impressione e verrà sicuramente utile per la nostra causa”.

Dicevi degli allenamenti…
“Sì, ho chiesto di fare allenare la squadra a porte aperte all’esterno – quando non vedi e non sai si creano delle incongruenze. Voglio essere limpido sotto questo aspetto, ho avuto anche confronti decisi con i tifosi pure all’aereo porto – con loro c’è stato poco dialogo, una mancanza fondamentale nella stagione in corso”.

E nella prossima?
“Non abbiamo ancora parlato del futuro, naturalmente ho seguito ciò che è accaduto, ma non sputerò nel piatto in cui ho mangiato nessuno toglierà al presidente di aver portato la squadra dalla D alla B. Certo ci sono delle cose che fa e dice … . Anche lui ha ammesso che a volte gli si chiude la vena, in D ha provato a farci una sfuriata quando eravamo a +20 sulla seconda in classifica…”.

La formazione?
“Non lo so, ho tanti dubbi non c’è tempo per i musini e il “voglio giocare io”. Siamo in tanti e se qualcuno si nasconderà eventualmente mi farà un favore, non accetto di vedere ragazzi che non vogliono giocare a calcio – voglio gente che sbaglia ma che soprattutto fa, in passato con alcuni senatori ci sono stati dei malintesi  e delle chiacchiere in più ma ripeto, il gruppo deve essere compatto”.

Obiettivo salvezza, allora?
“Penso sia scontato dire che vogliamo vincere tutte le partite, io però non sono Gesù e non faccio miracoli. Per me è una grande vetrina e lo deve diventare anche per loro, devono spendersi al massimo per questi colori come ho fatto sempre io anche se ho ricevuto insulti al pari di mia moglie. Quando tifi capita, ma si stanno facendo passi avanti, come dimostra la rimozione delle barriere. Cosa è cambiato in me? L’aspetto mentale do grande merito al corso che sto facendo ma soprattutto ai ragazzi che ho qua, lo staff l’ho ritrovato motivato hanno svolto un buon lavoro, anche con Aglietti che ha trovato una situazione difficile. La colpa è di tutti chi più chi meno, ne discuteremo sicuramente per quanto riguarda il modulo dovrei proporre il 4-3-3 ma nulla è deciso”.

Il Lecco non potrà contare sugli indisponibili Louakima, Smaijlovic e Ierardi, recupera invece Listkowski.

Arbitra Ayroldi di Molfetta, assistenti Affatato di Domodossola, Vigile di Cosenza. Quarto uomo: Mazzoni di Chiavari, Var Chiffi di Padova, Avar Di Vuolo di Castellammare di Stabia.

Alessandro  Montanelli