SANITÀ/20 DOMANDE A FAVINI:
“SONO DIFFICILI E SCOMODE
O SOLO SCARSA CORTESIA?”

Buongiorno Lecconews,

Scrivo perché pur essendo trascorso un intero mese – fatto più di giorni lavorativi che di feste – le 20 domande da me inviate direttamente al Direttore Generale dell’Asst di Lecco, il dr. Paolo Favini, e da voi con rilievo gentilmente pubblicate, non hanno avuto nemmeno nella prassi deontologica e relazionale tra Dirigenti pubblici e cittadini la bontà di un riscontro almeno inizialmente interlocutorio, del tipo, per esempio, “ho ricevuto/letto le Sue domande, mi dia del tempo (un mese?) per rispondere in virtù del fatto che sono domande puntuali e impegnative” o semplicemente, anche solo: “la ringrazio per le domande sarà mia cura incaricare l’ufficio stampa o Urp, o vattelapesca, a risponderle”.

Il detto “domandare è lecito rispondere è cortesia” pare – finora – essersi infranto contro il muro della difficoltà.

# Quella di non avere quelle risposte
# Quella di non aver interesse a darle
# Quella di non essere in grado di darle
# Quelle di non essere autorizzato a darle

Siccome un mese, ancor prima delle 20 risposte è un tempo decisamente congruo per una risposta anche interlocutoria e di educazione, chiedo chi è il soggetto altro/alto a cui chiederle e/o se voi di Lecconews o altri (sindacati sanità – assessori/consiglieri regionali ect) può e vuole farle proprie queste domande, così difficili o scomode, tuttora inevase.

Paolo Trezzi

 

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