ERBA (CO) – Davvero in tanti negli spazi di LarioFiere i testimoni di Geova radunatesi per l’annuale commemorazione, ricordando il grande sacrificio che Cristo ha compiuto per i suoi fedeli. La commemorazione (lo scorso anno seguita da oltre 20 milioni persone nel mondo) è un rito che si svolge ovunque anche in condizioni d’emergenza e in luoghi, come la Russia, dove i testimoni di Geova sono ostacolati e banditi in tutte le loro iniziative.
Presenti le congregazioni di Erba, Valmadrera, Canzo, Asso e Como per un totale complessivo di 1.198 ingressi (inclusi simpatizzanti e gente interessata) oltre a 102 persone collegate da casa per sviluppare insieme l’importanza del sacrificio di Gesù, messo al palo per la salvezza togliendo con la sua morte il peccato adamico dalla terra. Dal palco il relatore ha esaminato diversi aspetti andando a scoprire tra le pieghe i minimi dettagli, lo stesso ha ricordato come sia importante onorare Dio che aiuta incondizionatamente a patto che ci si rivolga a lui con cuore sincero.
Il sacrificio di Gesù ha ristabilito il peccato di Adamo vincendo la morte, anche se molti hanno confuso dove si possa vivere dopo – nonostante il libro scritto da Geova ossia la Bibbia lo spieghi chiaramente. Gesù è andato incontro alla morte esaudendo il volere di suo padre, intenzionato a dare una chance di riscatto al popolo dopo il peccato commesso nel giardino di Eden, attraverso le sofferenze terrene e il sangue sparso in remissione dei peccati da suo figlio, e tutto si è regolarmente compiuto. Quindi è doveroso glorificare il sacrificio di Gesù, adorando per sempre suo padre Geova Dio, non vivendo per noi stessi ma per il creatore, dedicando la vita a lui sino alla fine del sistema di cose. In definitiva bisogna apprezzare il regalo che Dio ha fatto; saperlo adoperare nel migliore dei modi cementando una relazione sempre più importante con lui.
Come possiamo farlo? Leggendo costantemente la sua parola attraverso la Bibbia oltre a confidarsi attraverso la preghiera. Gesù si è consegnato al volere di suo padre e a un destino crudele, entrambi avranno sofferto molto nel metterlo in atto ma alla fine il cerchio è stato chiuso dando all’umanità la possibilità di ottenere la vita eterna.
Nella parte finale della commemorazione ecco il momento saliente degli emblemi, i presenti si sono passati di mano in mano il pane azimo e il calice del vino per ricordare il sacrificio e la morte di Gesù. Tale rito in memoria del Cristo verrà effettuato sino al fine dei giorni, come ricordò il figlio di Dio ai suoi discepoli nell’ultima cena. I testimoni di Geova danno appuntamento dunque al prossimo anno, ricordando a chi fosse interessato di contattare la congregazione del luogo più vicino alla propria residenza, oltre a consultare il sito Jw.org.
Alessandro Montanelli